Usi civici di Brancolino, ricostituiti dopo 16 anni
Brancolino si riprende in mano i propri beni comuni, gestiti negli ultimi 16 anni dal Comune. Domenica, col voto, è stata rimessa in piedi l’Asuc, l’Amministrazione separata dei beni di uso civico (un’antica istituzione trentina che prevede la gestione collettiva di malghe, pascoli, bosco, legna, cave, immobili...). Si sono recati alle urne 143 elettori su 304, quindi quasi il 50%. Bastava il 40% perché la consultazione fosse valida.
Sono risultati eletti Alan Cont, il più votato, Andrea Parisi, Emilio Parisi, Andrea Galvagni e Marcello Marzadro.
Dopo la convalida degli eletti da parte degli uffici comunali, nei prossimi giorni, i cinque si ritroveranno per decidere chi di loro farà il presidente. L’attività della rinnovata Asuc di Brancolino inizierà dal primo gennaio 2017. La ricostituzione è stata voluta a seguito di alcuni anni di divergenze tra i residenti e l’amministrazione municipale, in particolare sul campo sportivo e su 41 mila euro che erano sul conto corrente della vecchia Asuc, decaduta nel 2001, e che, a detta degli abitanti, il municipio avrebbe usato in maniera impropria.
Il superamento del quorum del 40% non era per nulla scontato: «Sì speravamo in questo risultato - commenta Andrea Parisi - ma fino a quando non abbiamo visto coi nostri occhi la partecipazione dei paesani, e abbiamo addirittura sfiorato il 50%, eravamo in apprensione. Siamo davvero contenti».
Dal 2001 la gestione del patrimonio Asuc della frazione di Brancolino, come succede quando un’Asuc decade, è passata al consiglio comunale. La votazione per il rinnovo del comitato, infatti, non aveva raggiunto il quorum richiesto.
Nel corso degli anni agli abitanti della frazione non è piaciuto come l’amministrazione comunale ha gestito i beni di uso civico; in particolare uno dei motivi del contendere «sono 41.000 euro dell’Asuc che il Comune ha usato mentre non doveva - spiega Erminia Parisi - mentre quei soldi prelevati dal conto corrente dell’Asuc dovevano essere reinvestiti nell’Asuc stessa». Per principio infatti i beni di uso collettivo degli usi civici non possono essere venduti o alienati senza beneficio per il patrimonio della frazione.
Altro motivo di frizione con il gruppo spontaneo, che intanto si era formato per «difendere» gli usi civici di Brancolino, era stato il campo sportivo che sorge su circa 11 mila metri quadrati di terreno, «che faceva capo agli usi civici - chiarisce Franco Parisi - e che affittavamo al Comune ma che nel 2008 o 2009 l’amministrazione municipale ha deciso di togliere agli usi civici e iscriverli a sua piena proprietà. Smettendo peraltro di pagare l’affitto. Allora siccome nel corso degli anni non ci siamo capiti e che su entrambe le questioni abbiamo anche le nostre buone ragioni, abbiamo deciso di rimettere in piedi l’Asuc. Anche per prevenire altri possibili spiacevoli disguidi in futuro come, ad esempio, sull’area edificabile».
E così il 13 aprile scorso erano state consegnate in Comune a Nogaredo le firme necessarie per indire il referendum per la ricostituzione dell’Asuc di Brancolino e, di conseguenza, il sindaco, presente ieri ai seggi, ha indetto le votazioni per domenica.
«La ricostituzione dell’Amministrazione separata degli usi civici - conclude Erminia Parisi - oltre a essere strumento primario per la salvaguardia del patrimonio della frazione sarà un incentivo a creare sinergie fra i censiti, a stimolare l’interesse per la gestione del “collettivo” e a mantenere vive le peculiarità e le storie delle frazioni».