Sega di Ala, il lupo sbrana una mucca al pascolo
Il raid nei pressi del Villaggio San Michele
Nemmeno è iniziata davvero l’estate e il lupo dei Lessini ha già rovistato tra il bestiame portato all’alpeggio procacciandosi il cibo. L’ultimo episodio, che però cominciano ad essere troppo frequenti, è avvenuto alla Sega, nei pressi del Villaggio San Michele. A farne le spese, dopo il raid predatorio di pecore e asinelli lungo la strada tra il villaggio e l’albergo, è stata una manza. Portata al pascolo in quota da Domizio Zomer come tutti gli anni. Il lupo, o più probabilmente un branco, si è mosso come sempre di notte ed ha preso di mira le mucche sul prato vicino alle case. E ne ha puntata una che se ne stata in disparte sbranandola.
In qualche modo era inevitabile: il branco di lupi presenti ormai da qualche anno in Lessinia è cresciuto. E in queste la coppie si sono riprodotte ancora, ci sono i cuccioli da allattare. Ma il branco deve mangiare. E le mandrie di bovini sono una tra le prede più facili: gli animali all’alpeggio non sono recintati, né costantemente controllati. Per i predatori della Lessinia è più semplice aggredire questo tipo di animali. E così hanno già iniziato a fare. L’ultima preda, come detto, una manza nei pressi malga Sega.
L’ultimo assalto dei lupi risale giusto a un mese fa. E a farne le spese sono state sei bestie (4 pecore e 2 capre) custodite dentro un recinto lungo la strada che collega l’albergo Alpino con il villaggio San Michele ma, evidentemente, non così irresistibile per dei predatori come i lupi. Quell’azione ha destato grande scalpore perché durante l’estate, soprattutto nei fine settimana, sono tantissimi i bambini che visitano questo piccolo zoo nostrano (battezzato «Lessinia Bek») ed ammirano gli animali liberi sul prato. E c’è davvero di tutto in quest’Arca di Noe su terraferma: ovini di ogni genere, montoni compresi, ed equini (cavalli e asini).
Se per i piccoli quel minizoo è fonte di attrazione «visiva», per dei predatori come i lupi rappresenta una sorta di ristorante. Tant’è che il branco ha studiato l’area e si è organizzato per colpire. Un’azione che, pur trattandosi di bestie, è stata estremamente studiata. I lupi sono entrati in azione da due punti ben distinti, scavando dei piccoli tunnel nel terreno proprio sotto la recinzione. Una volta entrati hanno assaltato i malcapitati ovini sbranandone sei sui undici.