Ala - Avio, nuovo casello A22: cantiere in primavera
Sarà un’opera bella. Un’opera bella che costerà 24 milioni di euro. I vertici di A22 ieri sera, sul palco del teatro di Sabbionara, hanno usato più volte questo aggettivo: bello. Lo hanno fatto per descrivere ai cittadini della bassa Vallagarina, in realtà non tantissimi quelli seduti tra le poltroncine del salone, il nuovo casello autostradale di Ala - Avio e non solo. Al concetto di bello, in termini architettonici, ingegneristici e anche ambientali, hanno alluso più volte le parole del presidente Andrea Girardi, del direttore generale Walter Pardatscher e del direttore tecnico Carlo Costa. Bello, quindi. Il nuovo casello autostradale sarà molto bello, il rendering proiettato in sala racconta di una grande rotatoria sopraelevata sul canale Biffis. All’interno due edifici geometricamente coerenti che ospiteranno tutti i servizi necessari al funzionamento del casello autostradale, tagliati dall’asta delle stazioni di pedaggio. Un grande progetto «realizzato completamente all’interno di Autobrennero e su cui hanno lavorato un centinaio di tecnici», ha precisato Costa.
Materiali innovativi e architetture che si lasceranno ammirare «per la loro bellezza». Non ci sarà spreco di territorio: nessun esproprio in vista. E i contadini in sala, forse, hanno tirato un sospiro di sollievo. Le migliaia di metri quadrati su cui sorgerà la nuova stazione di servizio occuperà il medesimo spazio occupato da quella attuale. Ma saranno spazi ottimizzati. L’area non sarà completamente autonoma dal punto di vista energetico, ma si prevede, comunque, la produzione di 42 kw di energia, non poco; i tetti degli edifici saranno completamente inerbiti e nel suo complesso, la nuova area di sosta, di servizio e di ingresso, sarà coerente con lo spazio circostante. Altro tasto delicato quello della pista ciclabile: sarà completamente interrata nel tratto di pertinenza del casello. Insomma, meglio di così pare non si possa fare per rendere sicuro e moderno il casello autostradale che è anche la porta di ingresso del Trentino. Parola dei vertici di A22. Del resto «quello della sicurezza è il driver principale, insieme al principio della sostenibilità ambientale di Autobrennero», ha rimarcato il presidente Girardi.
L’investimento di Autobrennero ammonterà a 24 milioni di euro, di cui 18 a base d’asta e il resto accantonato per somme a disposizione dell’appalto. Un appalto importante che farà lavorare parecchia manodopera per oltre tre anni mezzo, 1095 giorni di cantiere per la precisione. Durante i quali sarà comunque garantita al meglio la viabilità sulla provinciale, anche se per un certo periodo solo a senso alternato, e sarà assicurata la normale fruizione del casello. E i tempi di inizio lavori? I tempi, hanno assicurato ieri all’unisono presidente, direttore e tecnici, saranno scanditi dai prossimi mesi: «Le autorizzazioni ci sono tutte, siamo riusciti a mettere insieme tutti gli interlocutori, entro Natale il progetto andrà a Roma per ottenere il visto del governo e non ci sono ragioni per temere che ci siano intoppi romani. Verosimilmente in primavera i lavori dovrebbero iniziare», ha assicurato l’ingegner Costa.
Il nuovo casello, atteso da una quindicina d’anni, è stato pensato anche per una futura evoluzione: il discusso collegamento fra la SP 90 e la sinistra Adige, al di là del fiume, «ma questa non è una scelta che spetta a noi - ha subito precisato Costa -, questa è una faccenda su cui dovranno decidere i politici provinciali». Comunque non si sa mai: il progetto non mette limiti alla provvidenza. E allo sviluppo futuro.
Dalla sala, ieri sera, pochi interventi. La presentazione si è chiusa con la domanda di un agricoltore preoccupato per il suo lavoro: «Gli accessi alle campagne, come saranno garantiti?», non cambierà nulla rispetto alla situazione attuale, ha rassicurato il direttore generale. L’incontro si era aperto con il plauso a piene mani dei due sindaci della Bassa, Claudio Soini di Ala e Federico Secchi di Avio: «Era tanto tempo che aspettavamo quest’opera - aveva sospirato quest’ultimo - ora finalmente sta diventando realtà. E sarà di buon auspicio per lo sviluppo dei nostri territori; sviluppo industriale e turistico, che ha bisogno di infrastrutture moderne e sicure».