Mori, ancora proteste contro il vallotomo i manifestanti occupano il municipio
«Fissare il diedro subito, Resistere all'arroganza»: questa la frase riportata sullo striscione che questa mattina era esposto sul balcone del muncipio di Mori, occupato da una quindicina di manifestanti del movimento popolare che si oppone alla realizzazione del vallotomo, lo scavo disposto dalla Provincia autonoma per proteggere l'abitato dal rischio di caduta di una roccia soprastante.
Il blitz è avvenuto questa mattina. La protesta è durata fino a poco fa. Il primo cittadino, Stefano Barozzi, ha assistito all'occupazione dele municipio dall'esterno, insieme con gli agenti della Digos.
«Occupato l'ufficio del Sindaco per pretendere l'attivazione del team di messa in sicurezza provvisoria del Diedro. Tutti quelli che possono ci raggiungano sotto il comune per darci man forte. Siamo stufi di non essere ascoltati e venire presi in giro», scrivono in Fb i manifestanti dal'interno del Comune.
Mentre scriviamo (sono circa le 18.55) è in corso un corteo.
Da tempo il movimento che si oppone al progetto provinciale propone la valutazione di soluzioni alternative per la messa in sicurezza della roccia ritenuta a rischio.
Nei giorni scorsi un’altra occupazione aveva interessato il Consiglio comunale del paese della Vallagarina.
Dell’episodio si è occupato questa mattina il Consiglio provinciale in apertura dei lavori. «Tra gli occupanti - ha detto Alessio Manica (Pd) - ci sono dei militanti politici ai quali va ricordata che questa situazione sta andando oltre il limite, una situazione gravissima alla quale va data la giusta attenzione e considerazione».
Giacomo Bezzi (Fi) ha detto che «la cosa è grave e le istituzioni vanno salvaguardate, tuttavia, se la popolazione è infuriata, il governo ha il dovere di ascoltarla e considerare le sue richieste». Filippo Degasperi (5 Stelle) ha replicato di «sostenere orgogliosamente questa protesta».
«Al momento non mi sembra siano stati commessi reati - ha detto e prima di prendersela con chi sta protestando all’interno delle regole del codice penale farei una riflessione sulle richieste di questi attivisti». «Atti di questo tipo vanno comunque stigmatizzati e il nostro compito è riportare tutti a ragionamenti di merito», ha osservato il presidente Bruno Dorigatti.
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Il sindaco Stefano Barozzi (a sinistra) attende fuori del suo ufficio occupato dai manifestanti