I ladri in municipio armati di mola a disco
Altro sfregio ai municipi lagarini. Questa volta a farne le spese è il palazzo comunale di Besenello, nella centralissima via De Gasperi, colpito la notte tra lunedì e martedì dai ladri. Non sono riusciti a portare via nulla, ma hanno tentato di scassinare la cassaforte con la mola a disco. E un tentativo, vano pure lì, lo hanno fatto anche a scuola.
Due settimane fa un episodio analogo si era verificato a Pomarolo: in quell’occasione ignoti avevano forzato la porta d’ingresso ma, non riuscendo a varcare gli uffici comunali, dotati di porte allarmate e blindate, si erano dovuti accontentare degli spiccioli della macchinetta del caffè. Anche in sinistra Adige, l’altra notte, ai malviventi non è andata meglio. Anzi, hanno lasciato lì pure le monetine. «Non hanno portato via nulla.
Negli edifici pubblici non c’è alcunché di prezioso, non so davvero cosa cercassero. I computer, che sono quelli che ci premevano di più, non sono stati toccati. Così come la macchinetta del caffè, intatta. E pure le monete, contenute in un cassetto dell’ufficio tecnico, sono rimaste lì dov’erano», racconta la vicesindaco di Besenello Roberta Rosi. Sul posto, l’altra mattina, si sono precipitati i carabinieri che hanno raccolto la denuncia ed ora stanno indagando.
I malintenzionati si sono intrufolati dal retro dell’edificio, arrampicandosi fino al secondo piano e forzando la portafinestra del poggiolo della sala giunta. Da lì sono entrati e hanno puntato subito la cassaforte a muro. «Hanno tentato, armati di mola a disco, di aprirla, ma non riuscendoci hanno dovuto desistere. Addirittura per non rovinare il pavimento hanno messo per terra dei cartoni che abbiamo ritrovato la mattina seguente assieme a frammenti d’intonaco», spiega ancora Rosi.
Quello che più sorprende è la compostezza con cui hanno agito: nulla è stato messo a soqquadro. Si è trattato di un’azione furtiva, quasi impercettibile se non fosse per i segni del tentato scasso alla cassaforte e l’odore di bruciato molte forte che il sindaco Cristian Comperini, il primo a raggiungere il municipio martedì mattina alle 7.15, ha subito avvertito non appena varcato l’ingresso della sede comunale.
L’ingresso è presidiato da una telecamera che, purtroppo, non è riuscita a catturare alcuna immagine visto che i malviventi, forse a conoscenza dell’esistenza del sistema di videosorveglianza, si sono introdotti dal retro. «Il danno più ingente - precisa la vicesindaco - è stato fatto alla porta dell’ufficio anagrafe. I ladri sono entrati ma non hanno trovato nulla che potesse interessar loro, anche perché tutti i documenti con i dati sensibili dei cittadini sono custoditi in un armadio blindato e protetto da combinazione».
Come detto, i danni per fortuna sono stati minimi, ma rimane l’amarezza per un gesto tanto incomprensibile, che ha scosso tutta la comunità: Non contenti i ladri hanno attraversato la strada e si sono introdotti nella scuola elementare. Ma anche da qui sono tornati a casa completamente a mani vuote.