Il cuore si ferma due volte Sciatore salvato a Folgaria
La grande professionalità dei soccorritori domenica sull'Ortesino
Possiamo dire che quello avvenuto ieri a Folgaria sulla pista Uno dell’Ortesino è stato un salvataggio miracoloso. Ecco la cronaca. Verso le dieci del mattino sul tratto che dal vertice alto dell’Ortesino, pista denominata «Stella d’Italia» che porta alla partenza della seggiovia omonima, un turista, uno snowborder di 53 anni, F.L. le iniziali, ha avuto un infarto. All’improvviso si è accasciato a terra ed è stato visto da alcuni sciatori, che hanno dato subito l’allarme La fortuna ha voluto che proprio in quel momento stessero passando sulla pista alcuni volontari dell’«Associazione soccorso pista “Fissa”» di Verona che ogni fine settimana prestano la loro opera di soccorritori sulle piste del comprensorio sciistico di Folgaria. I soccorritori hanno subito iniziato la rianimazione cardio-polmonare, il cosiddetto massaggio cardiaco, ma la situazione sembrava da subito disperata: il paziente non dava segni di ripresa. Urgentemente sono stati allertati i carabinieri del soccorso piste, che immediatamente in motoslitta hanno raggiunto l’infartuato. A bordo della motoslitta i carabinieri portano un «Dae», un defibrillatore semiautomatico, regalato ai soccorritori dalla ditta Marangoni di Rovereto. Constatata la gravità della situazione i carabinieri hanno predisposto subito la chiusura della pista per permettere l’atterraggio dell’elicottero del 118 proveniente da Trento. Un’operazione rischiosa tenuto conto della moltitudine di sciatori presenti in quel momento sulla pista. La sinergia tra gli operatori, il perfetto sincronismo e l’arrivo di una maestra di sci che di professione fa l’infermiera, hanno permesso il recupero dell’infartuato, che per due volte sul posto è andato in arresto cardiaco.
Il paziente, dopo le prime cure in pista ha ripreso conoscenza ed è stato trasportato a bordo dell’elicottero all’ospedale Santa Chiara di Trento. Possiamo dire che la sua vita è stata salvata dai soccorritori di Fissa, dai carabinieri del soccorso piste e dalla maestra di sci allenatrice di uno sci club. La vita di F.L. per diversi minuti è stata appesa ad un esile filo: un ritardo negli interventi o una manovra sbagliata e quel filo si sarebbe inesorabilmente spezzato. «Solo qualche anno fa questa persona sarebbe deceduta - sottolinea Ivan Pergher, amministratore delegato della FolgariaSki -. A tutti soccorritori, che hanno dimostrato una professionalità elevatissima, va il ringraziamento della nostra comunità e della nostra società. L’organizzazione, lo studio, il miglioramento continuo portano ad avere questi risultati. È un grazie dettato dal cuore che tutti i cittadini di Folgaria rivolgono alle forze dell’ordine, carabinieri e polizia di Stato, ai soccorritori di Fissa, alla maestra di sci e a quelli del 118. Grazie davvero».