«Sempre più burocrazia ma a Villalta resistiamo»

Martedì grasso ad Ala si festeggia il carnevale da 72 anni

di Luisa Pizzini

In uno dei rioni storici di Ala, quello di Villalta, il carnevale si festeggia lo stesso giorno e nello stesso posto da settantadue anni. Quest’anno, meteo permettendo, la festa è in programma per il 13 febbraio. Correva l’anno 1946 quando la famiglia Pedrinolla, una delle casate storiche del posto, mise a dispozione la sua corte ad un gruppo di residenti che decise di cucinare per tutto il paese i maccheroni al ragù. Un piatto che in quegli anni non era certo sulla tavola di tutti e che quindi diventava una vera occasione di festa, rallegrata dalla gogliardia del carnevale.

Oggi a portare avanti la tradizione ci sono i diciotto amici del Comitato maccheroni Villalta. Basta il nome, tanto semplice quanto diretto, per capire che il comitato è nato e vive di questo: la ricorrenza del martedì grasso è l’evento dell’anno, preparato con cura e dedizione. E poi c’è la sera della vigilia di Natale da scaldare con cioccolata e vin brulè. «Finché abbiamo le forze per farlo andremo avanti» assicura Maurizio Manzani, che assieme alla moglie coordina l’attività del gruppo. «Il ricambio generazionale anche all’interno del nostro gruppo non è molto, qualche giovane che ha la volontà di aiutarci c’è ma sono pochi».  

Ma sono soprattutto gli adempimenti burocratici a mettere a dura prova, ogni anno, l’entusiasmo ed anche l’operatività del comitato. «È sempre più dura» conferma Manzani, sulla scia di quanto affermato dai diversi comitati legati al carnevale sorti un po’ in tutto il Trentino. «Cerchiamo di aggiornarci su tutto, ma la burocrazia che c’è alle spalle di un evento semplice come questo è sempre tanta. Ogni anno c’è una novità. I permessi cambiano, ora vanno trasmessi anche in via telematica. Noi ci arrangiamo ma bisogna essere sempre in contatto con gli enti e per un piccolo comitato come il nostro non è facile». E pensare che in Villalta si cucinano soltanto i maccheroni :«Se organizzassimo anche dei giochi subentrerebbero altri vincoli», aggiunge Maurizio Manzani. «La Siae, tanto per fare un esempio, fino a qualche anno fa era agevolata per questo tipo di manifestazioni e costava 100  euro, che non erano comunque pochi. Ora ci chiedono 234 euro». Ma la determinazione a questo piccolo comitato non manca: «Portiamo avanti questa tradizione perchè c’è stata gente che ci ha messo del suo, che ha messo i soldi propri perché questa festa continuasse negli anni. Qualche commerciante ci aiuta. Trent’anni fa c’erano anche i carri che preparavano le scuole elementari e l’asilo. Poi tra responsabilità ed assicurazioni sono andati a morire». Le mascherine però in Villalta tornano ogni anno e si divertono salendo sul palco e ricevendo in cambio un sacchettino di dolci.

Anche per quest’anno è scattato il conto alla rovescia. Lunedì, a meno che le previsioni meteo non consiglino di spostare la festa, il comitato accenderà i fuochi per cuocere il quintale e mezzo di ragù che servirà per condire la pasta. Un anno ne hanno serviti due quintali e mezzo. «Fatta con ingredienti di qualità» conclude Manzani, pronto anche quest’anno alla maratona del carnevale.

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