Uva marcia, persi mille quintali Sul Monte Baldo filari rovinati
Vendemmia difficile quest'anno sulle pendici del Monte Baldo. Contrariamente alle previsioni della vigilia che tratteggiavano la prospettiva di un raccolto generoso e di grande qualità, la prima settimana di settembre, con le prime piogge e l'uva ancora in campo, ha smorzato l'ottimismo dei conferitori della Mori Colli Zugna; la cantina commissariata lo scorso inverno e al centro di una complessa inchiesta che ruota attorno alla veridicità delle certificazioni varietali (doc e tiggi) del raccolto 2017.
Il vigneto del Baldo da qualche giorno a questa parte si presenta a macchia di leopardo: gli appezzamenti di Chardonnay e Mueller non ancora vendemmiati, infatti, improvvisamente si sono dipinti del colore scuro del marciume. Non ci sono ancora stime peritali precise, ma i contadini azzardano ipotesi verosimili che indicano una perdita (uva marcia che non sarà ritirata dalla cantina) che potrebbe variare fra i 1.000 e i 1.500 quintali. Tradotto in soldoni il marciume che ha aggredito le pergole di Chardonnay e Mueller potrebbe far mancare 150mila / 200mila euro alle casse degli agricoltori della zona fra Besagno, Sano, Castione, Crosano e Cazzano.
Ma cosa è accaduto nelle campagne del Baldo? Il calendario vendemmiale gestito dalla cantina è stato tarato in attesa della maturazione completa del frutto, senza tenere conto delle piogge che hanno colpito il Basso Trentino nello scorso fine settimana. Un errore di valutazione? L'imprevedibilità della meteorologia? Il vertice della Mori Colli Zugna sembra propendere per quest'ultima ipotesi. Due giorni fa il commissario ha diramato una circolare per spiegare che «l'evoluzione dell'andamento meteorologico egli ultimi giorni - come è stato verificato durante le attività i controllo della maturazione e di campionamento e come segnalato da molti soci ? sta determinando condizioni di precarietà, in linea generale su tutte le uve ancora in campo».
Una difesa d'ufficio, quella della cantina, che tuttavia non sembra convincere i numerosi, sono decine, contadini coinvolti nel «disastro marciume» delle uve del Baldo. La delusione e la rabbia per il mancato raccolto, anzi, è bruciante. Tutti sono pronti a giurare di «aver segnalato per tempo alla cantina che nei campi la situazione stava precipitando, ma nessuno ha fatto nulla».
Giovanni, un ragazzo che ieri era ancora impegnato in campagna nel tentativo pressoché inutile di salvare il salvabile, non si tira indietro: «Hanno sbagliato il calendario vendemmiale per la raccolta di Chardonnay e Mueller di collina. E questo è il risultato: l'uva è marcita sulle pergole, faccia le foto, faccia le foto». E aggiunge: «Probabilmente siamo vittime della sovrapproduzione che quest'anno si registra nel fondovalle, del resto anche tanto Chardonnay che era stato già prenotato da famose case spumantistiche, ad agosto, pur sano, non è stato ritirato».