Bocconi sparsi per il bosco Salvato un cane avvelenato
I proprietari si sono accorti subito dell’accaduto, perché trenta secondi o al massimo un minuto dopo che il loro cane aveva ingoiato qualche cosa si è sentito male. Ed è stata proprio la tempestività, quella corsa fin nell’ambulatorio veterinario del dottor Fabrizio Pizzini a Volano, a scongiurare che per l’animale finisse nel peggiore dei modi. È stato salvato dal veleno che poteva essergli letale, anche se ora ci vorrà molto tempo perché si riprenda del tutto.
Il fatto è accaduto sulla strada che da Zaffoni porta al Moietto. Cane e proprietari si erano allontanati dal sentiero per passeggiare nel bosco quando, improvvisamente, il fedele amico a quattro zampe si è accasciato al suolo. Il pensiero dell’avvelenamento da bocconi è stato simultaneo di fronte allo stato del cane e di fatto la velocità con cui, i suoi padroni prima e il veterinario, poi sono intervenuti per salvarlo ha avuto un ruolo fondamentale sulla sua sorte.
Del resto quella zona non è nuova ad episodi di questo tipo, quindi il sospetto del veleno è stato immediato. Nel boschi del Moietto, come confermano gli stessi veterinari che si trovano a curare gli animali avvelenati, vengono sparse esche che avrebbero come destinatarie le volpi. Naturalmente però quei bocconi avvelenati sono pericolosi anche per gli altri animali e quindi a farne le spese sono anche i cani, come in questo caso.
Un campione di ciò che aveva ingoiato il cane avvelenato è stato spedito, come di consueto, all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Le analisi che verranno condotte in questi laboratori permetteranno di capire dettagliatamente cosa conteneva l’esca incriminata, anche se ci vorrà del tempo per avere i risultati degli esami commissionati. Sapere cosa è stato usato per tentare di avvelenare gli animali di solito fornisce degli indizi utili anche per cercare i responsabili di questo gesto, che andrebbero puniti secondo la legge. In questo caso però non sarà facile trovare un responsabile, dal momento che i bocconi sono stati trovati in un bosco. Quando si verificano degli episodi di questo tipo in un paese solitamente sono «mirati» nei confronti di un animale che è considerato fastidioso e quindi è più facile che ci siano dei sospettati.
Ad ogni modo l’avvelenamento sul Moietto mette in guardia tutti coloro che frequantano quella zona, affinché se si trovano sui sentieri o nei boschi in compagnia del loro cane lo tengano al guinzaglio o restino all’erta e lo controllino affinchè non addenti bocconi che potrebbero essere avvelenati.