Cantina Mori Colli Zugna: Mazzurana presidente, ed ora si guarda alla rinascita
Fulvio Mazzurana, è il nuovo presidente della Cantina Mori Colli Zugna. Commercialista, 49 anni, originario di Rovereto, ora vive ad Isera ed è già impegnato in diversi consigli di amministrazione di cooperative. Prende in mano la realtà moriana dopo la parentesi del commissario straordinario Roberto Bertuol, forte di un’esperienza professionale legata alle cooperative di oltre vent’anni e da outsider rispetto a tutto quello che è successo in questi mesi.
«Sono uno sconosciuto da un certo punto di vista - conferma - faccio il dottore commercialista nella vita e non l’agricoltore. Mesi fa qualche socio della cantina che mi conosceva per motivi professionali mi ha proposto la candidatura. Quindi tutto è nato in modo assolutamente casuale e direi che questo mio essere estraneo alle vicende che sono accadute può portare quella tranquillità che serve a trovare sintesi fra due visioni prospettiche della cantina diverse fra loro (più o meno vicina a Cavit, ndr). Il fatto che abbiano individuato un soggetto totalmente estraneo all’una piuttosto che all’altra logica mi auguro possa permettere di fare una sintesi di quello che presumiamo possa essere il migliore approccio per il futuro della cantina».
Guarda fermamente avanti Mazzurana e se è consapevole che la Mori Colli Zugna è una realtà prestigiosa sa anche che l’orgoglio dei soci è stato ferito in maniera brutale dall’inchiesta che l’ha travolta. E alcune divisioni sono ancora da sanare.
«Il Cda è composto da un po’ dell’una e dell’altra idea sul futuro di questa realtà, quindi mi auguro si inizi un confronto immediatamente sereno e costruttivo - spiega il neo presidente -. Da questa sera, e l’ho ribadito in tutti gli incontri che ho avuto con i soci, desidero che tutti gli eletti si mettano a disposizione per lavorare assieme come rappresentanti dell’intera base sociale. È fondamentale che tutti, dal primo minuto in cui vengono insediati, abbiano ben chiara questa loro responsabilità e agiscano non pensando di favorire la linea degli uni contro la linea degli altri, ma sapendo che stanno rappresentando tutti i soci. Io credo fermamente che dal confronto emergano debolezze e punti di forza di un’idea. Mi aspetto che come Consiglio direttivo saremo capaci di arrivare ad una sintesi per creare il futuro migliore per la Cantina».
Due linee sono emerse in campagna elettorale: in sostanza una più vicina a Cavit e l’altra più incline, in diverse misure e percentuali, a portare avanti una propria politica di commercializzazione più marcata, riducendo la percentuale di conferimento a Cavit. Quanto sono distanti le due posizioni? «La cosa che mi ha stupito un po’ in questi mesi – spiega Mazzurana - è che nei racconti informali che circolano fra i soci sembra che ci siano due visioni nettamente contrapposte: da una parte solo Cavit e nessuna vendita propria, dall’altra che si riducano in maniera molto significativa le percentuali di conferimento a Cavit per favorire il marchio proprio. In realtà abbiamo visto anche nelle riunioni organizzate per far conoscere i candidati ai soci che le posizioni espresse non sono poi così definite: di fatti un po’ tutti abbiamo detto che numeri reali alla mano, quando avremo accesso ai dati della cantina entrando nel nostro ruolo di amministratori, andrà valutata quale sarà la soluzione migliore per massimizzare il ritorno ai soci e mantenere alto il nome di una cantina che è ampiamente riconosciuta come una delle migliori realtà vitivinicole trentine».
I tempi che il nuovo Cda ha per ingranare sono molto brevi: la vendemmia è fra quattro mesi e per allora serve aver ripristinato gli organici dei lavoratori, dopo le dipartite seguite all’inchiesta. Primo fra tutti, serve un nuovo direttore. «Sicuramente la figura del direttore è fondamentale - racconta Mazzurana - e sarà necessario riuscire ad integrare in tempi molto rapidi la struttura. Penso che il nome prestigioso della Cantina aiuterà l’individuazione di figure di alto profilo e spessore. Sappiamo che i tempi sono stretti e a maggior ragione serve iniziare a lavorare subito».
L’ultimo messaggio del neo presidente è al suo direttivo ma anche a tutta la compagine sociale: «Credo che la cosa più importante ora sia chiudere con il passato – conclude il nuovo presidente - comprese anche le divisioni generate da una campagna elettorale che si trascina da molti mesi. Serve mettere un punto e guardare avanti in positivo visto che la realtà ha potenzialità enormi. Dobbiamo fare in modo che da oggi in poi quando si parla di Cantina Mori Colli Zugna sia per parlare dei risultati che ha raggiunto e non per rivangare il passato».