Mori, velodromo e palestra appello per la riapertura
«Si ritorni a pensare anche allo sport a Mori, concedendo il velodromo (nella foto) alla Fci e riaprendo la palestra per la ginnastica artistica. Fermare gli allenamenti è un danno enorme alle famiglie e alle realtà associative».
Il consigliere Cristiano Moiola solleva la questione delle attività sportive e dell'uso delle strutture con due mozioni.
«Il velodromo di Mori - spiega Moiola - è l'unico velodromo omologato in Trentino. Nato come struttura utilizzata solo per gli allenamenti della squadra di ciclismo moriana e qualche gara regionale, ospitando anche l'atleta Francesco Moser, è andato via via crescendo, fino ad arrivare ai vertici del ciclismo su pista, ospitando i Campionati italiani di ciclismo su pista del 2010. Lo scorso 25 maggio, da parte del quotidiano l'Adige è stato pubblicato un articolo con un intervista al presidente del comitato trentino della Fci Dario Broccardo, il quale annunciava delle importanti novità per il Velodromo di Mori, riguardanti le attività giovanili su pista e lo svolgimento degli allenamenti in completa sicurezza e nel rispetto delle norme anti Covid, prefigurando l'avvio di quest'ultimi per la fine di giugno e per luglio quello delle gare a cronometro, come ad esempio i campionati provinciali. A riguardo spiegava che stava aspettando una risposta dal Comune di Mori, ad oggi quella risposta non è ancora arrivata».
Per questo, la mozione impegna il Comune a concedere l'utilizzo del velodromo per l'avvio degli allenamenti e delle attività agonistiche. Nello stesso complesso sportivo del Velodromo, c'è anche la palestra oggetto della seconda mozione del consigliere Moiola, che parte dalla denuncia sulle pagine del nostro giornale della mancanza di spazi per gli sport minori nel periodo post Covid, quando pure tutte queste attività potevano per legge riprendere.
«La palestra pubblica presso la palazzina di via Lomba a Mori, che il Comune di Mori ha affidato in gestione e in manutenzione all'Società sportiva A.S.D. Mori Santo Stefano a dicembre - argomenta Moiola - non è ancora stata riaperta per permettere gli allenamenti di ginnastica artistica. L'Associazione gestrice ha chiuso e staccato le utenze perché altri sport hanno concluso la loro attività e di fatto non conviene economicamente aprire la palestra solo per la ginnastica. Non voglio dare la colpa al Mori Santo Stefano, che come le altre associazioni immagino in difficoltà, ma il comune deve attivarsi a proporre un'alternativa perché le famiglie hanno saldato la quota per un'attività annuale.
Consapevoli del delicato momento che stanno vivendo le società sportive, crediamo sia importante che l'amministrazione comunale esprima un segnale concreto di presenza e vicinanza alle realtà sportive locali, sia concedendo l'uso del velodromo che attivandosi concretamente per risolvere il problema della ginnastica artistica. La situazione della ginnastica è stata portata alla luce già a fine maggio, altri comuni si sono attivati trovando strutture alternative o riaprendo quelle dove si svolgeva attività prima della pandemia, anche Mori dovrebbe fare altrettanto».