Discarica a Pilcante, c'è il no definitivo
No discarica di Pilcante. La Provincia chiude definitivamente la questione, con l’avvallo, atteso, del nuovo Piano provinciale di gestione dei rifiuti speciali e inerti e quindi dello stralcio (ordinato dall’Appa) della discarica progettata a Pilcante, come anticipato su queste pagine il 9 novembre.
Il voto, unanime, di Trento è arrivato mercoledì. «Questa è una delibera importante, che completa un percorso iniziato lo scorso anno in occasione dell’assestamento di bilancio, dove avevamo previsto un emendamento per rivedere il piano delle discariche. Oggi è stato approvato in via definitiva il Piano provinciale di gestione dei rifiuti per la parte relativa alle discariche per inerti di dimensioni superiori ai 300mila metri cubi di competenza provinciale», ha detto il vicepresidente della Provincia Mario Tonina, dopo l’ultima seduta di giunta del 2020.
«Il nodo, soprattutto su due di queste discariche, visto che 11 delle 12 discariche con la delibera non sono più necessarie, erano quella di Pilcante e quella di Sardagna: credo che qui ci sarà anche la soddisfazione dei territori. Ciò che mi sento di dire, come ho già fatto pubblicamente, è l’attenzione di questa giunta: con questa delibera si concretizza un lavoro importante che gli uffici hanno garantito e che troverà la condivisione del consiglio delle autonomie e dei Comuni, troverà la condivisione delle comunità stesse. Il lavoro è stato completato e adottato in via preliminare un paio di mesi fa e ha avuto l’avvallo e la condivisione unanime del consiglio delle autonomie e dei Comuni interessati».
La scelta della Provincia ricade nei termini di una progettazione aggiornata della gestione dei rifiuti (il Piano procedente era del 2013). Soprattutto per quanto riguarda gli inerti, la politica del futuro è il riciclo e il reimpiego della quasi totalità (99,12%), in particolare per rimodellamenti, ripristini o bonifiche agrarie: solo lo 0,88% sarà gestito come rifiuti. L’indirizzo al recupero, va da sé, implica la ridefinizione della mappa dei grandi impianti per inerti, le mega discariche da più di 300mila metri cubi di volume, previste o dismesse ma quasi tutte stralciate dal piano.
La produzione provinciale dei materiali da demolizione e costruzione (in media 63.790,99 metri cubi l’anno, 11,3 milioni stimati nei prossimi 10 anni) e la disponibilità d’impianti più piccoli (inferiori a 300mila metri cubi), presenti o pianificati, da soli consentono, infatti, di soddisfare ampiamente il fabbisogno di smaltimento del Trentino (30mila tonnellate all’anno), Appa parla nell’ordine di decenni. A scala locale, intanto è certo, Pilcante può finalmente brindare. Il portavoce della lunga battaglia sulla discarica in paese è il comitato nato contro il progetto, che aspettava da tempo l’annuncio con fiducia e un po’ di scaramanzia. L’Appa, da questo punto di vista, ha confermato alcune perplessità poste da cittadini.
La discarica è stata stralciata perché troppo vicina ad aree agricole di pregio (e poi all’abitato, alla strada, a zone sensibili, alle scuole), la «cava Manara» ritenuta un sito non congruo alla destinazione proposta. Poco importa se tali aspetti sono stati sanciti al fotofinish, perché la delibera che forse chiuderà uno dei capitoli più animati della storia delle cave locali è arrivata al penultimo giorno utile per adottare il Piano: «Entro il 2020 ordinava l’articolo 97 quater del Testo unico sulla tutela degli ambienti dagli inquinamenti, introdotto - come spiega Tonina - ad agosto 2019. È vero: sul punto è ancora aperta una causa. Dopo che il Tar ha rigettato il ricorso dei proponenti sulla sospensione della Via sul proprio progetto, indetta da Sava in virtù della norma sull’aggiornamento del Piano discariche provinciale, ora vigente, la ditta s’è appellata al consiglio di Stato». Lo sanno Pilcante e il Comune; ma l’altra sera hanno festeggiato. Il «successo» d’altronde era stato già dichiarato da più sedi. È dei cittadini, della comunità, dell’amministrazione, passando per i comitati e le associazioni di categoria, il vasto fronte dei contrari che si era attivato sul progetto dallo scorso anno.