Settecento sfollati per la megabomba: il residuato bellico rinvenuto in un cantiere a Sdruzzinà
Domenica 25 luglio l’ordigno sarà fatto brillare sul posto e la Protezione civile chiude tutti gli accessi: statale del Brennero, autostrada e ferrovia. Ecco le altre informazioni utili
ALA. La Seconda guerra mondiale ha lasciato in Vallagarina «souvenir» pericolosi. Gli aerei americani che si allontavano dal Nord Italia hanno infatti sganciato migliaia di bombe, molte esplose subito altre rintanatesi nella terra ma pronte a spuntare ad ogni scavo. Costringendo a volte città e paesi all'evacuazione per rimuoverle o per farle brillare sul posto. L'ultimo ritrovamento riguarda Sdruzzinà dove, nel cantiere dell'ex Campagnola a due passi dalla strada che sale sui Lessini, è sbucata una pillola Usa da mille libbre, circa 500 chilogrammi.
L'ordigno bellico sarà neutralizzato direttamente sul posto domenica 25 luglio ma per evitare guai la zona sarà chiusa al traffico e saranno fatte sfollare 650-700 persone. Ovviamente la statale del Brennero, l'autostrada e perfino la ferrovia saranno stoppate durante le operazioni di disinnesco.
L'ultimo intervento degli artificieri in Vallagarina, prima di questo, risale a maggio, a Mori. A fare scalpore è stato un boato improvviso accompagnato poi dal suono delle sirene. Erano circa le 10.30 e in molti hanno pensato ad un'esplosione in un capannone artigianale. Fortunatamente non è stato nulla di tutto questo: nessun infortunio, nessun incidente. Si è trattato piuttosto di un'attività effettuata dal Secondo reggimento genio guastatori dell'Esercito che, per altro, è stato eseguito in condizioni di massima sicurezza e che quindi, a parte il fragore improvviso, non ha creato problemi.
In un cantiere di Mori Vecchio, in estrema sintesi, è stato trovato un ordigno bellico di piccole dimensioni, come detto uno dei tanti «souvenir» del secondo conflitto mondiale. In questo caso è stata programmata un'attività che non ha comportato alcun genere di evacuazione. Gli esperti dell'Esercito hanno prelevato l'ordigno e hanno poi provveduto al suo brillamento avvenuto in una cava in completa sicurezza. Ad Ala, invece, la gente dovrà abbandonare le proprie case e il Comune, assieme alla Protezione civile, sta già predisponendo l'allestimento di un centro di raccolta per i residenti costretti ad andarsene.
Cinque anni fa toccò a Rovereto - Brione e centro storico - restare deserta a causa di una bomba spuntata al Bosco della Città durante i lavori di realizzazione degli orti didattici in via Vallunga (davanti al ristorante Tre Roveri e a fianco della Cantina Balter). In quel caso era un residuato di 500 libbre che ha costretto 1.213 persone a sfollare e 18.876 roveretani a restare tappati in casa. Ma il record rimane quello della fine del secolo breve con 20mila evacuati.Ad Ala saranno molti meno ma comunque sempre tanti. Il Comune, nell'informare i cittadini delle operazioni bonifica, probabilmente prenderà atto della società multietnica stampando i volantini di avviso alla popolazione anche in arabo. Ovviamente ci sarà anche l'inglese con l'italiano. Come sempre in questi casi, nella zona rossa verrà raccomandato di chiudere scuri o tapparelle, lasciando invece aperte le finestre internamente, per evitare rotture dei vetri, chiudere i rubinetti del gas e staccare gli elettrodomestici dalle prese di corrente. Viene richiesto di rimuovere fioriere e vasi pensili sui balconi.La guerra, insomma, anche dopo decenni continua a far parlare di sé e a «disturbare» la popolazione. Con ricordi che nessuno vorrebbe ritrovare.