Funerali di Moreno Broggi: l'omaggio di Brentonico a un suo grande benefattore – FOTO E VIDEO
In una chiesa parrocchiale gremita, la comunità si è stretta al dolore della famiglia ed ha ricordato il presidente della Casa di riposo, imprenditore del turismo, motore di tantissime iniziative del volontariato
BRENTONICO. C’era tutta Brentonico. Ma anche di più. C’erano gli amici, gli operatori del turismo, l’amministrazione comunale. C’erano i rappresentanti del cda della Casa di Riposo di cui era presidente da 20 anni. C’erano soprattutto tanti anziani e parenti degli anziani. Con la giunta provinciale rappresentata dal vice presidente Tonina. Il funerale di Moreno Broggi, celebrato oggi sabato 3 settembre, è stato un doloroso addio ad un grande benefattore.
L’incidente tragico di Peschiera ha portato via un protagonista dell’Altopiano. Un uomo che ha speso tutto per lo sviluppo ed il benessere della sua comunità. Non solo come imprenditore, albergatore e amministratore, ma anche come volontario di tante associazioni.
«Ha dato tanto, Moreno ha seminato tanto» è stato ricordato. «Ha lasciato un segno incancellabile nella comunità e nel Trentino».
«Ha dato a noi figli, e forse anche a tanti altri, la cosa più importante che avesse mai potuto dare: un esempio. Era una persona con un etica ferrea. Sapeva sempre qual'era la cosa giusta da fare, e lo faceva. Sempre», hanno detto i due figli Andrea e Thomas, con a fianco la mamma e la nonna Nilde di 99 anni.
«Amava sua moglie Rita. Sempre e comunque. É stato fortunato a trovare l'anima gemella - raccontano i fratelli Broggi - ma con dedizione ed affetto ha creato un amore sereno, sincero e solido come una roccia».
Moreno Broggi aveva anche un forte senso del lavoro, che lo ha visto impegnato su diversi fronti per la sua comunità brentegana ma anche trentina: «Per quanto la famiglia venisse sempre prima, non si tirava mai indietro quando sapeva che c'era da fare. Tutte le persone che lavoravano con lui lo stimavano e gli volevano bene. Era sempre disponibile, che fosse per aiutare qualcuno in difficoltà o per portare il figlio ad arrampicare la sera, anche quando era stanco e magari avrebbe preferito restare ad assopirsi davanti ad un film».
«Era generoso - dicono di lui - sapeva quando perdonare ma anche quando rimproverare. Sapeva come farlo per farti crescere. Aveva buon senso. A palate. Sapeva che consigli dare, e sapeva anche quando i consigli non andavano dati e stava a te capire qual'era la cosa giusta da fare e scegliere la tua strada. Più di tutto ci ha insegnato il valore del tempo, che di vita ce ne é una sola e bisogna viverla al massimo, affrontando le difficoltà con coraggio e godendosi tutto il resto con passione».
Foto e video Gianni Cavagna