Costruzioni / L’investimento

A Calliano l'impianto che ricicla i mattoni: la Misconel punta sul recupero dei materiali edili

L’azienda di Cavalese investe un milione di euro nell’area ex Cernea dove verranno trattati gli scarti da demolizione e altri rifiuti inerti della stessa ditta e di tutta la zona

CALLIANO. Recuperare il materiale da demolizione e gli scarti dei lavori edili per farne materia prima secondaria, mattoni riciclati. La Misconel srl di Cavalese, una delle maggiori aziende edili del Trentino con oltre 20 milioni di euro di ricavi e un centinaio di addetti, realizzerà un nuovo impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi sull'area ex Cemea a Calliano.

Misconel ha acquistato una parte dell'area, che è da riqualificare, dove opereranno macchine mobili per la frantumazione del materiale e il suo recupero. L'attività sarà alimentata dagli scarti dei cantieri della stessa ditta, ma poi sarà aperta a eventuali apporti da Rovereto e dalla Vallagarina. L'investimento vale circa 1 milione di euro.

«Abbiamo acquistato una parte dell'area ex Cemea a Calliano - spiega il titolare dell'azienda Giulio Misconel - Vogliamo poter riciclare rifiuti speciali non pericolosi, cioè materiale da demolizione. Noi stessi, come già facciamo in Val di Fiemme, ritireremo la materia prima secondaria e la riutilizzeremo, anche se ad oggi non tutte le amministrazioni la accettano».

Un impianto quindi che in prima battuta punta a chiudere il ciclo produttivo della stessa Misconel, azienda edile che ha in corso una ventina di cantieri in Trentino, tra cui lavori presso il depuratore Trento tre a Besenello, e una quindicina in Alto Adige. «Poi vedremo se ci saranno richieste dalla zona di Rovereto e dalla Vallagarina» dice Misconel.

«Lavoreremo con macchine mobili, già di proprietà dell'azienda, come ad esempio i macchinari di frantumazione del materiale» aggiunge l'imprenditore. L'investimento complessivo si attesterà intorno a 1 milione di euro. Almeno nel campo dei rifiuti dell'edilizia, materiale inerte non pericoloso, la Vallagarina avrà quindi uno sbocco per i propri scarti, mentre sul resto dei rifiuti non riciclati restano ancora problemi aperti.

E gli scarti ci sono perché, nonostante il caro-energia e il caro-materiali, l'edilizia tira ancora. Quest'anno in Vallagarina e sugli Altipiani Cimbri, secondo la banca dati Biproget, si contano 71 cantieri di lavori privati, di cui 18 a Rovereto, 10 ad Ala, 9 a Isera, 7 a Trambileno, 6 a Brentonico e altrettanti a Volano, 5 a Nogaredo, 5 tra Lavarone e Luserna.

«Sicuramente prosegue l'effetto del superbonus 110%, anche se personalmente ero scettico su questo strumento - afferma Misconel - Ha drogato il mercato dei materiali. Nel complesso però le aziende non possono lamentarsi, anche se c'è bisogno di grande attenzione al contenimento dei costi».

Chi soffre di più per i rincari di energia elettrica e gas sono le aziende che hanno impianti di produzione di inerti o calcestruzzo, più energivore. Le altre hanno ancora molte commesse, pubbliche e private, e quindi reggono. «Ora stiamo lavorando ma non vedo un futuro roseo» sostiene Misconel.

La Misconel srl ha chiuso il 2021 con un valore della produzione che supera i 20 milioni di euro e un utile netto di oltre 1 milione. I movimenti terra pesano per il 33% dei ricavi, la bitumatura e le vendite di asfalto per il 32%, i lavori edili per il 28%. Gli addetti sono 101.

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