Emergenza alimentare, gli Alpini in campo con Trentino Solidale: recupero dei resti anche nelle sagre e dai contadini
Scatta un nuovo sistema capillare, diffuso nei paesi, per dare una mano a chi ha bisogno e contrastare lo spreco di generi alimentari
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TRENTO. Gli Alpini ci sono, come sempre pronti a dare una mano a chi ha bisogno. L'appello lanciato da Trentino Solidale per la lotta allo spreco alimentare - che, tradotto, vuol dire dar da mangiare a chi non ce la fa - è stato raccolto dalle penne nere della zona di Rovereto, pronte ad attivarsi per recuperare gli scarti delle sagre e dei contadini che, anziché finire nel bidone, possono finire sulle tavole degli indigenti.I diciannove gruppi, insomma, hanno applaudito all'iniziativa e, come ha sottolineato il referente Franco Nicolodi, «ci mettono il cappello. Che è una garanzia. Perché il cappello d'alpino vuol dire qualità, da sempre. É importante per noi metterci in gioco e, non a caso, ci mettiamo la faccia, anzi il cappello. Siamo sentinelle del territorio e siamo pronti a segnalare tutte le derrate alimentari che sono destinate ai cestini ma che, in un periodo brutto come questo, possono sfamare delle famiglie».
Stiamo parlando di sostenere chi non ha da mangiare. Non solo stranieri, attenzione, ma trentini. Solidarietà a chilometri zero, dunque, e spreco alimentare ridotto all'osso salvando il cibo in eccesso dalla discarica e, grazie a questo, sfamando famiglie che davvero hanno difficoltà enormi a mettere insieme il pranzo con la cena.
Trentino Solidale, da anni, si occupa di ristorare chi non può permettersi di mangiare. Ed è assurdo pensare che in uno dei Paesi più ricchi del mondo, l'Italia appunto, la povertà da piatto sia così diffusa. Eppure la realtà è questa e i numeri lo confermano. Ecco dunque che da Rovereto parte decisa una nuova fase della lotta allo spreco alimentare che coinvolge gli Alpini.
Le penne nere, d'altro canto, sono le sentinelle del territorio, con una presenza capillare e un significativo inserimento sociale.
Per questo Trentino Solidale ha chiesto ai venti gruppi Ana della Vallagarina di salvare gli alimenti dalla discarica. Quali? I resti delle sagre di paese e delle feste di piazza in genere - di solito si acquistano quintali di merce per far mangiare gli astanti e quello che avanza si butta - ma anche i prodotti dei negozi di alimentari che alla sera riversano gli avanzi, ancora ovviamente in buono stato, nei bidoni dell'immondizia. Il responsabile dei venti gruppi Alpini della Vallagarina, Franco Nicolodi, ha sposato subito l'iniziativa.
«Ci ha trovato d'accordo e stiamo lavorando per coinvolgere tutte le sezioni. Siamo in contatto con Trentino Solidale e con padre Gianni Landini della parrocchia di Santa Caterina. Questa operazione la mettiamo in campo volentieri recuperando il cibo alle sagre, alle feste alpine e ogni sezione si muoverà con i negozi di alimentari dei paesi ma anche con i contadini che avanzano verdure. Poi si contatterà Trentino Solidale che manda il furgone a raccogliere gli alimenti. Come Alpini, comunque, collaboriamo attivamente anche con il Banco Alimentare per la raccolta nei supermercati».
Insomma, la battaglia contro lo spreco ha un'arma in più ed è quella delle penne nere, da sempre attive e pronte a dare una mano. Grazie al loro coinvolgimento si conta davvero di strappare all'immondizia roba che riempirebbe ancora i piatti di chi non può permettersela mentre altri, appunto, saturano i bidoni destinati alle discariche.