Progetto da 11 milioni per l'irrigazione in val di Gresta, grazie al Pnrr
In arrivo anche un grande bacino artificiale a Santa Barbara, a 1200 metri di quota, con una capacità di contenimento di 37.000 metri cubi d’acqua
RISPARMIO Si recupera l'acqua di lavaggio delle verdure
COMITATO La risposta alla siccità non sono gli invasi
REPORTAGE Un lungo viaggio nell’acquedotto di Trento
LEVICO L'acqua è buona ma l'acquedotto è un colabrodo
RONZO CHIENIS. il Consorzio Trentino di Bonifica annuncia l’avvio dei lavori del progetto di razionalizzazione idrica della Val di Gresta. Si tratta di un progetto che punta alla gestione complessiva della risorsa idrica con importanti ricadute per la modernizzazione del settore agricolo, ma anche per l’utilizzo dell’acqua a scopi civili e per la protezione civile.
Il progetto è stato reso possibile grazie all’intesa con i comuni di Ronzo Chienis e di Mori assieme a tutti i Consorzi di Miglioramento Fondiario che operano in valle: quelli di Ronzo Chienis, Pannone, Nomesino, Manzano e di Valle San Felice, per quanto riguarda le campagne a monte di questo abitato. Importante per il destino della valle anche la condivisione del progetto da parte della Provincia Autonoma di Trento, dell’Assessorato provinciale all’agricoltura, dei Dipartimenti e dei Servizi competenti.
«Con questo progetto – afferma il Presidente del Consorzio Trentino di Bonifica Luigi Stefani – il nostro ente assume un ruolo di primo piano nelle politiche di gestione complessiva della risorsa idrica e lo fa sia dal punto di vista dello sviluppo rurale, sia dal punto di vista della preservazione quantitativa e qualitativa dell’acqua».
Il sistema di irrigazione della val di Gresta verrà completato con la posa delle condotte e delle tubazioni garantendo la risorsa idrica su un territorio coltivato di oltre 300 ettari.
Per la realizzazione di queste opere è previsto un investimento di 11 milioni e 200.000 euro interamente coperti dai fondi messi a disposizione dal PNRR erogati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti senza alcun onere per la comunità locale, salvo i collegamenti irrigui alle singole proprietà.
Fra le opere principali ricordiamo la realizzazione di un bacino di accumulo in località Santa Barbara a quota 1.200 metri per scopi irrigui e antincendio che si estenderà su uno spazio di circa un ettaro di superficie con una capacità di contenimento di 37.000 metri cubi d’acqua.
Sono inoltre previsti due serbatoi di accumulo dell’acqua. Il primo, il serbatoio Navìsi, verrà realizzato sotto passo Bordala ed avrà una capacità di contenimento di 5.000 metri cubi a scopi irrigui e antincendio. Il secondo, il serbatoio Stivo, sarà collocato sotto l’attuale campo sportivo di Ronzo Chienis con una capacità di 3.000 metri cubi. La struttura integrerà una vasca di accumulo per uso potabile di 300 metri cubi che consentirà la fornitura idropotabile nei momenti di massima richiesta come supporto alla rete idrica comunale.
A questi si aggiungono altri serbatoi di compensazione per l’utilizzo irriguo previsti rispettivamente nella zona del Nomeson a Valle San Felice, e nella zona di Carzel, sopra Nomesino e Manzano.
La nuova rete verrà supportata da un moderno sistema telematico di monitoraggio delle portate e dei consumi per ottimizzare e razionalizzare la risorsa idrica anche al fine di contenere i costi di esercizio.
«L’impegno del Consorzio Trentino di Bonifica – ha affermato in proposito il direttore dell’ente Michele Bernabè – sarà anche quello di garantire il minore impatto possibile sulla viabilità e l’attività agricola nei campi durante i lavori. Siamo riusciti ad avviare i lavori rispettando il cronoprogramma di progetto che risulta particolarmente impegnativo per quanto riguarda le tempistiche imposte dal finanziamento PNRR che prevede l’ultimazione delle opere entro ottobre 2025 ed il loro collaudo a marzo 2026».