Vallagarina / La denuncia

«Uno mi è venuto vicino, poi tutti mi hanno picchiato»: il racconto del 15enne aggredito dal "branco" a Pomarolo

La vittima, finita al pronto soccorso, è uno studente di Rovereto, il grave episodio è avvenuto nei giorni scorsi, in occasione del Summer Party 2024. «Camminavo con un amico quando con un’aria di sfida mi si è parato davanti uno che avrà avuto la mia età Gli ho chiesto: cosa vuoi? Poi ho ricevuto un pugno in volto»

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di Giancarlo Rudari

ROVERETO. «Il dolore per i calci e i pugni passa, lo shock, la paura e le conseguenze dal punto di vista psicologiche rimarranno ancora a lungo... Non è possibile accompagnare il proprio figlio ad una festa e poi ricevere la chiamata per sentirsi dire che è stato picchiato da un branco di coetanei. Ma dove siamo arrivati? Parliamo di un paesino della Vallagarina, non di un quartiere degradato della periferia di una metropoli... No, non si possono accettare questi comportamenti da branco e bullismo».

È sconsolato, oltre che preoccupato, il papà di un ragazzo di 15 anni di Rovereto vittima di un brutale episodio di violenza gratuita avvenuto a Pomarolo tanto che il ragazzo, studente di un istituto superiore della città, ha dovuto ricorrere alle cure del ponto soccorso: qualche giorno di prognosi per ferite e contusioni riportate in tutto il corpo. Padre e figlio il giorno dopo si sono presentati ai carabinieri per la presentazione della querela nei confronti di ignoti, che tanto ignoti non sembrano essere alle forze dell'ordine per vicende simili tra risse e percosse.

Nella serata di sabato 31 agosto il papà del ragazzo picchiato aveva accompagnato il figlio con un suo amico a Pomarolo perché volevano partecipare al "Summer Party 2024", un appuntamento che richiama moltissimi giovani per trascorrere una serata tra sport e divertimento in tutta tranquillità, come è sempre stato nelle edizioni precedenti. A Pomarolo la serata, in compagnia di altri amici roveretani, trascorre senza problemi fino a che verso le 23.30 il gruppo si divide e lo studente e il suo amico si incamminano in una via adiacente al parco "Arcobaleno".

«All'improvviso - racconta il ragazzo ai carabinieri - siamo stati avvicinati da un gruppo di circa dieci ragazzi a noi del tutto sconosciuti. Uno di loro, che avrà avuto la mia età, è venuto verso di me fino a fermarsi a pochi centimetri dal mio volto fino a toccarmi "testa a testa". A quel punto gli ho chiesto cosa volesse e in risposta i suoi amici mi hanno detto "non toccarlo".

Vista la situazione sono arretrato sentendomi in pericolo. Ed è stato in questo momento che tutto il gruppo mi si è scagliato addosso per spingermi contro la cancellata di ferro dell'asilo: dapprima mi sono preso un pugno in volto tanto da mandarmi in frantumi gli occhiali e poi ancora pugni e calci in varie parti del corpo fino a quando sono riuscito a scappare per rifugiarmi dietro il bancone dei cocktail della festa dove ho chiamato gli addetti alla sicurezza».

Poi è arrivato il padre che l'ha portato al pronto soccorso per essere medicato dalle ferite e dalle contusioni. «Mio figlio è un tipo tranquillissimo che si è trovato in una situazione che può capitare a qualunque altro ragazzo. Vai ad una festa e ti ritrovi accerchiato e picchiato senza alcun motivo, senza una qualsiasi ragione. Purtroppo però capita molto spesso, come attraverso gli amici abbiamo visto su facebook. Questa banda che se l'è presa con mio figlio - racconta il padre - è nota per fare casino, disturbare la gente e scatenare risse soprattutto con ragazzini più piccoli. Questi ragazzi vanno a cercare risse, provocano e fanno di tutto pur di menar le mani. Se mio figlio avesse fatto qualcosa potrei capire la reazione degli altri (e pure io gli avrei dato due sberle), ma l'episodio dell'altra sera nasce dal nulla... No, no, così non va proprio bene».

I carabinieri ora hanno individuato gli aggressori che verranno segnalati all'autorità giudiziaria.

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