Appalti / Trasporti

Stazione ferroviaria di Calliano: se ne parla dal 2019, con tanti proclami, ma è ancora chiusa

L’ironia amara del consigliere Filippo Degasperi: «Fugatti rischia di essere come Re Mida al contrario, tutto quello che annuncia, si blocca»

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di Marco Galvagni

CALLIANO.  Tanti annunci, ma scadenze inevase. «Siamo andati a verificare ed è ancora tutto fermo». È il caso della stazione dei treni di Calliano, che il consigliere provinciale Filippo Degasperi prende a esempio per una critica non scevra dall'ironia. L'altroieri s'è presentato davanti al cantiere della fermata intermedia fra Trento e Rovereto che già da tempo doveva essere pronta per la riapertura. Almeno nelle previsioni ufficiali, così come presentate dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti.

Ritardi su cui il leader di Onda politicamente non perdona. «Parli delle opere quando queste sono avviate o perlomeno in via di ultimazione, altrimenti succede come con re Mida, al contrario. Tutto quello che tocca, si blocca».

Degasperi ha ricordato gli antefatti in un video poi condiviso direttamente sui social (con tanto di sigla a cartoni animati), sottolinea che l'intervento è atteso e vede favorevoli tutte le parti politiche.

Lavori infiniti alla stazione di Calliano: l'ironia di Filippo Degasperi

Lavori infiniti alla stazione di Calliano: l'ironia di Filippo Degasperi che prende in giro Fugatti: come Re Mida al contrarioo, tutto quello che annuncia, si blocca (Instagram: Filippo Degasperi)

Un modo per ribattere che l'opposizione è distante dall'essere il partito "rallentatore" del no, secondo una tesi comune fra i consiglieri di maggioranza a Roma come a Trento. «Oggi siamo a Calliano. Sono 4 anni che regolarmente ad ogni stagione si annuncia la prossima riapertura della stazione» argomenta Degasperi. «Per i cittadini che abitano nei paesi fra Trento e Rovereto chiaramente è un problema, perché l'opportunità di avere una linea ferroviaria trasformata in una specie di metropolitana per lasciare a casa il mezzo privato e poter arrivare nel capoluogo col mezzo pubblico sarebbe assolutamente necessaria, utile».

I dati, probabilmente da aggiornare, li forniva la Provincia due anni fa. «L'investimento (4,5 milioni di euro, al tempo, 2,81 impegnati "dall'amministrazione provinciale", ndr) cattura un bacino di utenti di 12.000 persone (...). 2.000 passeggeri al giorno che graviteranno sulla fermata per un totale di 650.000 l'anno».

La riattivazione della stazione (chiusa dal 1991) era stata ufficializzata in un accordo del 2019 con Rfi, calcolando tre anni di lavori, quindi nel 2022. In seguito il cantiere ha fatto i conti con tracce archeologiche romane. La conclusione è slittata al 2023. Con un'altra proroga si indicava il 31 marzo 2024, poi il 15 ottobre per via di varie difficoltà fra cui i «tempi di approvvigionamento da mercato dei materiali».

«Tre rinvii e la promessa di riaprirla» riprende Degasperi. «L'ultimo impegno era quello di terminarla per metà ottobre 2024».

 

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