Rifiuti, scoperte tre nuove discariche abusive in un solo giorno
Aumentano le denunce sulla presenza di aree vandalizzate da cittadini incivili. Residenti esasperati: neanche il preziosissimo impegno dei volontari riesce a far fronte alla proliferare di accumuli irregolari di pattume, soprattutto nelle aree naturali. Rudi Brunelli (Comunità): «Il nuovo sistema di gestione è faticoso da accettare, ma i numeri ci danno ragione: con la raccolta porta a porta in un anno l’indifferenziato è calato del 15%»
PERGINE Nuove telecamere vicino ai cassonetti, per smascherare i vandali dei rifiuti
ROVERETO - Copertoni ammassati, bottiglie vuote di plastica, sacchi contenenti immondizia assortita, materiale inerte derivante da lavori vari: ecco come si presentava ieri una piazzola di Lizzana, a lato della statale. Il proliferare di discariche a cielo aperto sul territorio della Vallagarina è una piaga ambientale e sociale, testimoniata da numerosi scatti fotografici che i cittadini condividono online oppure segnalano alla stampa. A ciò, si aggiungono i sacchi della spazzatura che, talvolta per un paio di giorni, permangono sui marciapiedi e sugli usci delle case, rendendo l'area dei centri abitati più che maleodorante.
«Un cambiamento, specie se riguarda modalità ed esecuzione di un servizio, è faticoso da accettare - spiega Rudi Brunelli, responsabile dell'ufficio Ambiente presso la Comunità della Vallagarina, che ha affidato la raccolta dei rifiuti a "Dolomiti Ambiente" -. Lasciare le proprie abitudini è difficile, in tutti gli ambiti della vita. D'altro canto, la scelta di passare a questa tipologia di servizio è stata dettata dall'impellente esigenza di ridurre lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e, al tempo stesso, dai costi sempre più onerosi».
A dispetto dell'immondezzaio paesaggistico, i dati cominciano a parlare: a gennaio e febbraio 2024 sono state raccolte 1.078 di tonnellate di indifferenziato; nei medesimi mesi del 2025 la cifra si attesta sulle 909 tonnellate, ossia il 15,67% in meno (169 tonnellate in meno). Lo scorso anno, nei mesi di gennaio e febbraio sono state raccolte 2.724 tonnellate di rifiuto differenziato, contro le 2.934 tonnellate recuperate a gennaio e febbraio 2025 (210 tonnellate in più).
«Il pianeta chiede di differenziare con coscienziosità e attenzione - sottolinea Brunelli -. Grazie al servizio "porta a porta" la qualità della raccolta differenziata è notevolmente migliorata. Nei primi due mesi del 2024 avevamo quattro comuni lagarini con una raccolta differenziata superiore all'80%: ora sono otto. Restano sei i comuni tra il 75 e l'80%, mentre gli allora nove sotto la soglia 70-75% si sono ridotti a cinque. Nei primi due mesi del 2024 la Vallagarina conquistava il 72%, oggi è al 77%. I cambiamenti sono graduali, ma i risultati si vedono e mi auguro continuino».
Mori ed Ala, ultimi ad avviare il "porta a porta", costituiscono da soli quasi il 35% della popolazione complessiva lagarina: i numerosi condomini dei loro centri abitati faticano a rodare il nuovo sistema.
«I dati confermano la bontà della scelta - aggiunge il responsabile ambientale della Comunità -. Serve pazienza da parte dei censiti e maggiore spirito di servizio da parte degli operatori della ditta che, comunque, dove operano da mesi non hanno riscontrato problematiche. Concordo, è spiacevole vedere i contenitori esposti all'esterno delle case, ma ricordiamo le isole ecologiche di qualche anno fa? Erano discariche di spazzatura accatastata e abbandonata».
Pratica quest'ultima che, da Lizzana all'Ossario roveretano, passando per la borgata moriana, pare tutt'altro dall'essere desueta. «Lo abbiamo attestato anche noi - commenta Rudi Brunelli - le ragioni sono diverse. In alcuni comuni, la raccolta è suddivisa tra mattino e pomeriggio. Certo, l'operatore può dimenticare un sacchetto per sbaglio, magari non visibile: abbiamo invitato Dolomiti Ambiente a prestare massima attenzione. Anche gli operatori adibiti al servizio (che, compreso il personale d'ufficio, sono circa 100, ndr), hanno bisogno di tempo per conoscere bene le strade da percorrere ed ispezionare. Vi sono poi individui che espongono in ritardo i sacchetti rispetto all'orario stabilito dal calendario condiviso.
Inoltre, prima di intraprendere il "porta a porta", si è consolidata la pratica che vede i cittadini liberarsi degli oggetti rimasti in disuso nelle cantine. Insomma, fattori e concause ci sono. Non comprendiamo, piuttosto, come mai dopo l'avvio del "porta a porta", la somma di tutte le raccolte faccia emergere un minore conferimento di rifiuti. Comunque - conclude il responsabile - vorrei rassicurare: dopo un anno dall'attivazione del servizio, Nomi, Pomarolo e Nogaredo non hanno più avuto grosse difficoltà. L'impegno richiesto a tutti consentirà di avere una comunità rispettosa dell'ambiente in cui si trova».