Variante del Prg approvata
La variante al Piano regolatore generale di Cavedine è cosa fatta. Dopo un tortuoso percorso consiliare durato quattro anni, grazie alla deliberazione emanata nei primi giorni di ottobre dal commissario ad acta Mariagrazia Odorizzi nominata dal consiglio comunale per l’adozione dei provvedimenti di carattere urbanistico, è passata in via definitiva l’annosa e discussa variante al Prg 2016 definita dagli elaborati tecnici e cartografici a firma dell’architetto Furio Sembianti. Un atto amministrativo complesso che aveva preso le mosse nel 2013 per volontà dell’amministrazione Travaglia il cui provvedimento di adozione era stato archiviato (per incompatibilità degli stessi amministratori in materia di pianificazione territoriale nel semestre precedente la chiamate alle urne) a settembre 2015 senza alcun riscontro da parte del servizio urbanistica.
Trascorsi due anni, “tempo più che accettabile per una variante di questo genere” - come constata serenamente la sindaca Maria Ceschini - è stata adottata in sede di consiglio una variante puntuale inerente la zona artigianale “La Fassa” e la sottostante località “Lago di Cavedine” potendo finalmente districare l’iter procedurale per la variante di aggiornamento. Ben 430 le osservazioni e opposizioni formulate dai privati, nonché ulteriori 131 pervenute in seconda battuta, di cui ha preso atto Odorizzi in fase di adozione. Ora, per poter chiudere il capitolo definitivamente, manca l’assenso della giunta provinciale. “Un lavoro faticoso, difficile ed impegnativo che ha visto gli uffici tecnici comunali, l’amministrazione prima ed il commissario poi, a un impegno davvero gravoso ed importante”, tiene a precisare la prima cittadina sull’onda dell’entusiasmo dettato da “un grande risultato grazie alla serietà ed all’impegno di tutti”. Dunque, per Cavedine, una “soddisfazione in quanto finalmente molti cittadini avranno risposta alle richieste presentate”. E’ pacifico che non tutte esse siano state accolte cosicché c’è chi avrà senz’altro mal digerito, ciò nonostante “il lavoro del commissario e dei tecnici è stato solo ed esclusivamente quello di evidenziare la praticabilità e la legittimità di quanto sostenuto”. Anche per risvegliare l’imprenditoria locale in una zona artigianale destinata a battere a lungo nel futuro dei cavedinesi che verranno.