Strada lastricata di polemiche
Quello sul versante orientale del Gazza si rivela essere un intervento di manutenzione straordinaria e di potenziamento della viabilità forestale che non sembra decollare sotto i migliori auspici.
Emergono per voce della minoranza di Vallelaghi alcune divergenze di fondo nonché «forti perplessità» riguardo la progettazione illustrata a tempo debito in sede di consiglio comunale e non contemplata nel bilancio pluriennale. Le migliorie al tratto acciottolato che si inerpica tortuoso da Covelo, Ciago e Lon rientrano in un primo lotto di lavori concentrati in sommità, divenuti presto terreno di scontro politico.
Prevedendo il ripristino della pavimentazione, la creazione di piazzole di manovra, l’allargamento dei tornanti più impegnativi e l’adozione di parapetti in tratti maggiormente esposti, gli elaborati tecnici per «l’adeguamento della viabilità forestale sul monte Gazza» hanno scatenato la reazione indignata di Progetto Valellaghi.
Del consigliere d’opposizione Lorenzo Miori è l’alzata di scudi: «Certo che con questo progetto verrebbe migliorata la sicurezza, ma non del tutto. Sarebbe stato meglio prevedere l’allargamento della strada e invece non si permetterà l’accesso ai mezzi che potrebbero intervenire a tutela del bosco».
Pollice verso per l’onerosità di lavori che, dicono i consiglieri di minoranza del gruppo di Luca Sommadossi «non risolvono il problema principale legato alla sicurezza, non migliorano l’accesso alla montagna e portano vantaggi ai soli proprietari delle baite, già muniti di fuoristrada».
Si contesta di aver scartato una seconda strada forestale parzialmente bitumata che origina da Margone e «molto più sicura, meno pendente e meno esposta per cui il suo completamento poteva nettamente migliorare l’accesso alla montagna».
Oltretutto, alla voce di un comitato di abitanti costituito ad hoc l’esecutivo locale non avrebbe porto l’orecchio, allentando la tensione «solo con l’affidamento dell’incarico di una progettazione preliminare del tracciato». Rincara la dose, Miori: «Il sindaco ci aveva confermato e garantito un contributo di circa 250 mila euro per il primo anno ma nella realtà il progetto costa 240 mila euro e il contributo concesso dalla Provincia è di 168 mila. Questo vuol dire che gli altri 82 mila euro saranno a carico del nostro Comune». E siccome l’operazione è frazionata in due tranche, la seconda delle quali non prima del 2019, l’aritmetica dice 164 mila euro «che potevano essere utilizzati - osserva in conclusione - per migliorare in maniera più significativa la viabilità forestale invece che per un’opera che definire prioritaria sembra veramente fuori luogo».