Cavedine, famiglie penalizzate
«Meno soldi ma a più famiglie?». Non proprio: la minoranza «progetto Comune» non condivide la sforbiciata ai sussidi destinati al servizio nido familiare Tagesmutter e non solo.
«Nel Consiglio Comunale del 12 febbraio - scrive il capogruppo Renzo Travaglia - sono state apportate modifiche ai regolamenti dell’Ente. Alcune, come ad esempio l’adeguamento alla contabilità armonizzata, sono state caldeggiate dalla Provincia e dal Consorzio dei Comuni ed approvate all’unanimità. Altre invece hanno fatto molto discutere. Suscita particolare perplessità la decisione della maggioranza, capitanata dalla sindaca Ceschini, di apportare un taglio netto alla politica di sostegno alla famiglia. Infatti, seppur con il voto contrario della minoranza, è stata approvata una riduzione al sussidio orario per le famiglie che usufruiscono del servizio Tagesmutter (1 euro all’ora in meno, da 6,60 a 5,60 euro) e anche al monte ore complessivo che dà diritto ad avere questo contributo, che passa da 130 a 100 ore mensili».
La formuletta del «meno soldi ma a tanti» secondo la minoranza è un bluff: «Facciamo un esempio pratico: una famiglia che necessita di affidare alla Tagesmutter il proprio bimbo a tempo pieno, subirà un danno che può raggiungere i 295 euro mensili per oltre 3.000 euro all’anno per 3 anni, il tutto a decorrere dal primo marzo 2018. Una bella mazzata non preventivata e duratura (basti ricordare che possono accedere al servizio Tagesmutter le famiglie bisognose di tale servizio che hanno i bimbi di età compresa fra i tre mesi e i tre anni). In campagna elettorale avevano promesso di realizzare l’asilo nido e ora, non solo non realizzano tale opera, ma tolgono i soldi alle famiglie che ne hanno bisogno. Come la prenderanno quelle famiglie?»
Incalzata dalle domande degli esponenti della minoranza, che volevano vederci chiaro, la maggioranza si è difesa affermando che tali modifiche sono state suggerite dalla Provincia. «Ma hanno poi detto che “di scritto non c’è nulla”. Noi - afferma la minoranza - riteniamo che ridurre questi sussidi sia una volontà esclusivamente politica della nostra Sindaca e maggioranza, che rende meno virtuoso il nostro Comune».
Va detto che questi svantaggi vengono compensati dalla maggiorazione dell’assegno di natalità. Alla nascita dei bimbi il Comune assegnerà un contributo «una tantum» maggiore rispetto a quello attuale (da 100 a 150 euro in più in base agli indicatori Icef). Per Travaglia «Insomma, un zuccherino per rendere meno amara la “purga”. La famiglia bisognosa con un nuovo nato percepisce dal comune 100/150 euro in più e perde dai 700 ai 3.000 euro all’anno per 3 anni, in funzione delle ore di servizio Tagesmutter. La Sindaca con una mano dà e con l’altra toglie molto più di quello che elargisce».