Lasino, dopo otto anni i lavori al cimitero si avviano verso la conclusione
A Pasqua c’è stata l’apertura della parte del cimitero sottoposta a lavori di esumazione e per i cittadini è stata una bella notizia perché si trattava dell’area che era stata al centro di proteste. Ora, il completamento per il riordino del cimitero di Lasino, finalizzati all’adeguamento normativo e funzionale, dovranno essere conclusi entro il prossimo 28 dicembre, ma il più sembra fatto.
Dopo anni di proroghe, problemi con l’impresa, proteste del comitato, fusioni di comuni, sta dunque per concludersi una vicenda che prende le mosse otto anni fa. Era infatti il 4 maggio 2010, quando la Provincia concesse all’allora comune di Lasino la somma di 918 mila euro per i lavori al cimitero. Il termine di questi interventi era fissato per il 4 maggio 2016.
Nel frattempo però molte cose sono successe. A partire dal fatto che il Comune chiese una deroga sui termini di un anno e poi la nascita del Comune di Madruzzo che subentra nella titolarità di tutti i beni mobili ed immobili e di tutte le situazioni giuridiche attive e passive ai Comuni di Lasino e Calavino. Tra queste quindi anche il cimitero di Lasino. A questo punto il Comune di Madruzzo è stato autorizzato ad ultimare l’intervento in questione entro il giorno 19 marzo 2018.
Lavori che si sono resi necessari per garantire le norme igienico sanitarie previste dalle legge ma sui metodi di esumazione dei resti era nato un comitato di cittadini che li contestava. La voce dei cittadini ebbe un ruolo importante perché i lavori di esumazione, nell’iniziale versione, erano stati parzialmente consegnati nel 2012 e successivamente sospesi nel 2013 «stante la resistenza della gente del paese, che aveva costituito un apposito comitato, molto restia all’effettuazione di tali opere. Agli atti risultava anche un atto di diffida affinché il Comune si astenesse dall’eseguire qualunque tipo di intervento sia relativamente alle opere di riordino che alle esumazioni» dice la Provincia.
Per questo, nel corso del 2017 l’amministrazione comunale ha dato avvio ad una serie di incontri con la popolazione, impresa incaricata e direttore lavori al fine di trovare la soluzione migliore per eseguire i lavori di esumazione, indispensabili per garantire la tutela igienico-sanitaria dell’area. Solamente il 26 febbraio di quest’anno sono stati consegnati alla ditta incaricata i lavori di esumazione variati. «È stato un iter complesso - dice il sindaco Michele Bortoli - ma alla fine siamo riusciti a trovare la soluzione migliore per tutti».
Il tempo stringe e fra poco tempo sarà indetta la gara per ultimare i lavori: «Gli uffici comunali - aggiunge Bortoli - stanno predisponendo la gara per i lavori della strada di accesso, il viale e l’illuminazione. Una volta terminati i lavori, Lasino avrà un cimitero moderno, rispettoso delle sensibilità di ognuno».Entro fine anno dunque, il paese avrà sistemato una situazione delicata che si trascinava da troppo tempo.
In questa vicenda non era memmeno mancata una vertenza paragiudiziaria conclusasi con un accordo tra le parti. Era il 2012, dopo l’affidamento dell’appalto. Aperto il cantiere, l’aggiudicataria Edill Srl di Saccolongo sospendeva i lavori a distanza di undici mesi e nasceva una vertenza con l’allora il Comune di Lasino e un’eventuale vertenza giudiziale rischiava di divenire fardello pesante per la nuova municipalità di Madruzzo. Considerato che l’avvio di una causa avrebbe comportato un dispendio di risorse finanziarie era stato concordato un atto conciliativo che prevedeva la corresponsione di 30mila euro alla Edill Srl onde evitare una vertenza legale.
A lavori finiti il cimitero avrà un’estensione di 1.109 metri quadrati e porterà ad aggiungere 84 posti di sepoltura agli 86 riordinati e bastevoli per coprire il fabbisogno di 166 sepolture stabilite dal Regolamento di polizia mortuaria. Questo ha comportato l’avvicinamento del camposanto agli edifici esistenti sotto il limite dei 50 metri prescritti dalla normativa vigente ma derogabile nei comuni inferiori ai 20 mila abitanti e, nelle fattispecie, ridotto a 18 e a 37 metri dalle costruzioni più vicine.