Coppola: "Necessario un tavolo permanente per monitorare l'attività del cementificio delle Sarche"
La consigliera provinciale dei verdi torna alla carica dopo la seconda "fumata" dal camino dello stabilimento che sta riaccendendo i forni fra molte polemiche: "Ci preoccupano quelle nubi nere, questa valle è un biodistretto da tutelare"
TRENTO. All'indomani di un nuovo test con fumata, nell'ambito della programmata riaccensione dei forni al cementificio di Sarche, la consigliera provinciale dei verdi Lucia Coppola, per rilanciare le ninquietudini sui programmi dell'azienda n valle dei Laghi.
"Non preoccupiamoci - scrive Coppola - delle nubi nere che per ben due volte in meno di un mese sono fuoriuscite dal cementificio delle Sarche, in Valle dei Laghi!
Episodi derubricati dall’Azienda come piccoli incidenti senza conseguenze e prontamente risolti.
Ma noi ci preoccupiamo eccome! Sia per gli aspetti ambientali, sia per i possibili problemi socio-sanitari, per l’inquinamento delle acque, per le polveri, per le frequenti esplosioni nelle cave che fanno vibrare i muri delle case.
Tutto ciò nel Biodistretto della Valle dei Laghi, nato per incentivare l’agricoltura biologica e creare un territorio omogeneo valorizzandolo, con l’ambizione di trasformarlo in motore dello sviluppo economico. Qui si sta investendo molto nella tutela dell’ambiente, nell’agricoltura e nel turismo sostenibile.
I turisti sono sempre più alla ricerca di ambienti curati e non contaminati e il territorio offre tantissimo. Un’ anticamera prestigiosa alla zona del Garda, con un clima semi-mediterraneo mite, una vegetazione meravigliosa, parchi fluviali, laghi. A ciò si affianca una pregevolissima offerta enogastronomica grazie alle tante cantine della zona, ai prodotti agricoli certificati.
La valle dei Laghi è prediletta dagli sportivi per le molte opportunità offerte. La politica ambientale ad ampio raggio portata avanti con passione e orgoglio mal si concilia con la riattivazione del cementificio che era stato chiuso nel 2015 e che ora vincolerà per oltre 20 anni quel territorio e i suoi abitanti.
Neanche la lusinga dei 30 posti di lavoro ha senso visto che potevano essere assorbiti nei settori agricoli e turistici. Manca una seria programmazione con uno sguardo responsabile al futuro.
Riteniamo necessario un tavolo permanente tra la Provincia, i Comuni, l’Azienda e i portatori di interesse per il monitoraggio costante e l’applicazione delle procedure più moderne per il contenimento al minimo dei rischi.
Per evitare che quanto investito e realizzato fino ad ora nella Valle dei Laghi per assicurare uno sviluppo ecologicamente, socialmente e economicamente sostenibile venga definitivamente compresso", conclude Coppola.