«Levico punta in alto con pochi soldi»
Dalle difficoltà nascono le opportunità. Se dovesse coniare un aforisma, probabilmente Michele Sartori , sindaco di Levico Terme da sei mesi e mezzo esatti, sceglierebbe questo.
«Il semestre bianco è finito», dice con un sorriso l'ex direttore della Cassa rurale che il 5 maggio ha portato il centrosinistra levicense alla vittoria. E, consapevole che i tempi delle opere milionarie sono finite, Sartori mostra di non temere il futuro.
Sindaco, nel suo programma ci sono la doppia stagionalità della Panarotta, la valorizzazione del lago e del settore termale. Come si fanno tutte queste cose, in un momento di forte calo di risorse pubbliche?
Bisogna essere consapevoli che i tempi sono cambiati e vanno impostati ragionamenti diversi. Ma la visione ambiziosa non dev'essere data dalla quantità, bensì dalla qualità: la Panarotta, per esempio, è una stazione piccola che non potrà mai competere con Campiglio o Cortina. Non è più tempo di grandi impianti, ma la Panarotta non ha grossi debiti e con investimenti modesti può avere uno sviluppo importante. La società impiantistica sta facendo la propria parte in termini di ottimizzazione di impianti, i Comuni devono fare altrettanto per la valorizzazione dei percorsi e per una fruizione diversificata della montagna, con le ciaspole e altro.
Turismo «leggero» e rispettoso dell'ambiente?
Non solo turismo, perché sulla Panarotta hanno praticato sport generazioni di trentini e anche a loro dobbiamo rivolgerci. Anzi, i residenti devono essere i primi a godere anche della valorizzazione del lago, un vero "fiordo" immerso nel verde. Non avremo un Aquafan a Levico, ma non è questo che ci interessa: stiamo progettando un sentiero circumlacuale completo, rispettando i biotopi e le zone protette. Insomma, vogliamo sviluppare in modo coerente le potenzialità del nostro territorio, che è anche un territorio di acque: acqua da bere, acqua per curarsi (col progetto di riqualificazione delle terme approvato in Provincia), acqua da vivere col lago, il Brenta e una delle ciclabili più belle che attraversa il territorio. E, a proposito di mobilità leggera, dopo aver avviato il car sharing stiamo pensando di installare colonnine di ricarica per le bici elettriche. Levico è un paese in salita, ma non per questo dev'essere obbligatorio usare l'auto».
Poi c'è l'agricoltura: anche quella da sviluppare in modo compatibile con l'ambiente?
L'agricoltura qualifica l'offerta di una località come la nostra. Un ragionamento per promuovere il biologico e i prodotti a chilometri zero va fatto: intanto abbiamo già avviato una proficua collaborazione coi casari dell'altopiano di Vezzena per promuovere i formaggi locali e ad est di Levico sta sorgendo una nuova stalla-modello.
Pochi soldi, ma in sei mesi diverse opere avviate al loro compimento...
In questa prima fase la nostra volontà è stata quella proprio di chiudere le pratiche aperte. Così abbiamo appaltato la ristrutturazione del caseificio di Barco, la sistemazione di via Lungo Parco ed entro metà dicembre sarà appaltata la nuova scuola materna dentro Villa Immacolata, un'opera da 4,5 milioni. L'asilo nido è in ristrutturazione, con la Provincia abbiamo completato la sistemazione dei Giardini della Memoria e presto partirà quella dei Giardini Salus.
Resta la ferita dell'ex Cinema Città.
È una ferita ma anche un perno attorno a cui può ruotare il riutilizzo di alcune strutture comunali. Stiamo preparando il bando per un concorso di idee e trasformarlo in centro culturale-sociale, sede della nuova biblioteca e polo attrattivo anche per altri comuni limitrofi.
Lei nel programma aveva inserito una famosa frase di John Fitzgerald Kennedy: «Non chiedere cosa il tuo Paese può fare per te, chiedi cosa tu puoi fare per il tuo Paese». Cosa stanno facendo i levicensi per il loro paese?
Tantissimo: pensi che le associazioni hanno portato in tutte le case gli avvisi di convocazione delle assemblee elettive delle consulte frazionali, che si terranno la prossima settimana, facendoci risparmiare diverse centinaia di euro. C'è grande partecipazione e ce ne sarà di più col progetto ComunWeb cui abbiamo aderito, ristrutturando l'ufficio informativa del Comune. I cittadini avranno a disposizione due servizi, «Dimmi» e «Sensor Civico», forum su cui discutere le scelte della pubblica amministrazione e per fare segnalazioni e richieste. Questa è trasparenza, non appendere una delibera all'albo.