Primiero, rilancio turistico con 48 milioni di euro
Un nuovo protocollo d’intesa da 48 milioni di euro, nel quale sarà stabilito con precisione cosa fare, in che tempi e chi ci metterà i soldi.
Sabato mattina, nella sede della Comunità di Primiero, forse si è raggiunta l’intesa definitiva sullo sviluppo turistico-impiantistico della valle. La cautela è d’obbligo, dopo i «treni» persi per 17 anni. Ma «ottimismo» e «fiducia» sono state le parole d’ordine al termine del vertice tra i sindaci, il presidente della Comunità Cristiano Trotter, gli esponenti delle categorie economiche, i rappresentanti degli impiantisti e mezza giunta provinciale (il presidente della Provincia Ugo Rossi, il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi, l’assessore al Turismo Michele Dallapiccola e quello ai Lavori pubblici Mauro Gilmozzi).
I 38 milioni già messi in campo dalla Provincia per realizzare il collegamento S. Martino di Castrozza - Passo Rolle sono stati confermati, come chiesto da Comunità e operatori, ma cambia radicalmente l’ordine degli addendi: se fino a poco tempo fa si parlava infatti di funicolare più opere accessorie, ora la priorità viene data a queste ultime perché «il Primiero - ha spiegato Ugo Rossi - ha bisogno in tempi veloci di un rilancio».
Aree scollegate, impianti obsoleti, innevamento carente, strada a rischio valanghe e società che annaspano lo impongono.
Il collegamento resta quindi strategico «per proporre un elemento di innovazione e rinnovamento del prodotto turistico, da costruire intorno a Dolomiti Patrimonio dell’Umanità e nuovi paradigmi legati all’ambiente e all’estate», hanno spiegato Gilmozzi e Trotter, ma non si costruisce una casa partendo dal tetto.
Dunque l’accordo trovato, ha riassunto Dallapiccola, prevede che 15 milioni circa dei 38 messi sul piatto dalla Provincia siano usati proprio per riqualificare l’offerta esistente.
Come? Il piano prevede che, per la stagione invernale 2016-2017, sia ampliato il bacino esistente nella stessa zona, per garantire l’innevamento artificiale tutta la stagione, venga sostituita una seggiovia a Ces e sia messa in rete Prà delle Nasse, avvicinandola all’abitato di S. Martino mediante il trasferimento nell’area di una seggiovia esistente a Ces, lunga circa 1 km, che sarà presto sostituita con un impianto più moderno.
Per risolvere definitivamente il problema della chiusura della strada di Passo Rolle a causa delle valanghe, entro il 2017 è poi prevista la realizzazione di una variante alla strada per il passo Rolle lunga circa 800 metri in località Busabella: un’opera da 4 milioni, aggiunti dalla Provincia ai 38 originari, per la quale sarà costituito un gruppo di lavoro al fine di studiarne attentamente l’inserimento ambientale e paesaggistico.
Contestualmente, però, si dovrà progettare il collegamento S. Martino-Rolle, per il quale restano 23 milioni di euro: troppi pochi per la funicolare, tra l’altro giudicata insostenibile dal punto di vista della redditività. Su questo Dallapiccola è netto: «Abbiamo già un tracciato preliminare per una cabinovia che segua un percorso analogo a quello della funicolare, mantenendo i piloni bassi sulla linea dell’orizzonte. Questo progetto è realizzabile subito, il resto - in queste condizioni finanziare - è fantasia».
E non ci si ferma qui: nel protocollo saranno inserite infatti anche una pista di rientro su S. Martino, nonché una fondovia tra S. Martino e Calaita.
Se la Provincia dunque è disposta a mettere nel progetto di rilancio complessivo 42 milioni, altri 6 dovranno arrivare dai privati e dal territorio. In che proporzione? Un milione dai privati, in 5 anni (un impegno giudicato sostenibile da tutti) e altri 5 milioni dal sistema Comuni-Acsm-Rurale. Ci saranno questi soldi?
Ieri tutti erano disposti a giurarci, dagli impiantisti ai sindaci, al presidente Cristiano Trotter: «Dubbi non ce ne sono più, le risorse saranno trovate», ha detto.
In ogni caso, per essere sicuri di rispettare il cronoprogramma che sarà dettagliato nel protocollo, nella partita entrerà anche Trentino Sviluppo che ha disponibilità economiche immediate. Forse con un ingresso nelle società impiantistiche coinvolte nel rilancio.