Orsi in Trentino orientale Sono rari e di passaggio
I due recenti episodi nei quali due persone hanno subito conseguenze fisiche dopo uno spiacevole incontro ravvicinato con un orso nei boschi - sopra Zambana Vecchia e nella zona di Cadine - hanno scatenato anche una serie di segnalazioni che poi si sono rivelate non veritiere, in genere frutto semplicemente di un passaparola incontrolalto. Anche alla redazione dell'Adige.it sono arrivate, per esempio, segnalazioni sull'avvistamento dell'orso in diverse località Valsugana. Le segnalazioni erano rimbalzate dai social network, in qualche caso accompagnate da un video dell'orso: esattamente le stesse immagini (originariamente girate pare presso il lago di Tovel) sono state poi «rivendute» come riprese a Pergine, a Caldonazzo e in altre località.
Di fronte alle segnalazioni, l'ente pubblico procede alle verifiche, cosa accaduta nei giorni scorsci in Valsugana e Primiero, aree del Trentino non abitate da orsi, ma frequentate da esemplari in trasferimento, specie nel corridoio est-ovest che attraverso il Lagorai porta al Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, dove potrebbero già essere avvenuti contatti genetici tra gli animali del progetto Life Ursus nati sul Brenta e quelli presenti in Slovenia.
Nei giorni scorsi, Claudio Groff, esperto del servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, che è l'ente che gestisce la fauna selvatica e conseguentemente anche l'orso, rassicura sull'attuale non presenza dell'animale a Primiero. Da lui viene la conferma, infatti, che dai sopralluoghi effettuati dal Corpo forestale della Stazione di Primiero non è stato riscontrato nessun segno del passaggio dell'orso, quali tracce di fatte (feci), pelo o orme.
Le ispezioni sono partite martedì mattina, dopo che lunedì era pervenuta una segnalazione con la foto di un probabile avvistamento nella zona di Malga Crel.
Gli agenti propendono per ritenere plausibile che la macchia nera immortalata dalla persona in passeggiata sia attribuibile ad un'ombra creata da un grosso sasso a bordo strada dove cresce un abete.
Groff spiega: «Come è noto, attualmente l'orso è presente in Trentino occidentale e nelle regioni e province confinanti.
Nella parte orientale della provincia non è presente, salvo rarissimi esemplari, non stabili e per lo più in transito. Perciò tutto è possibile, ma se fosse stato lì alla malga, chissà dove potrebbe essere a quest'ora».
Il servizio provinciale Foreste riceve molte segnalazioni, anche non circostanziate, tuttavia procede sempre e comunque ad una verifica.
Anche nel Bellunese «c'è stato recentemente un animale», prosegue Groff, seconod il quale «c'è una psicosi dell'orso un po' dappertutto».
Insomma «un argomento delicato».
Groff, però, assicura: «La maggior parte delle persone spera di vederne uno, magari non da vicino. Abbiamo dei dati, risultati di indagini demoscopiche effettuate, secondo i quali i turisti sono molto attratti da questa presenza, e quelli attratti sono più di quelli spaventati. È comunque legittimo avere un atteggiamento di paura».
Passaggi, dunque, sono possibili, specie in estate. ma non vi è nessuna conferma della stanzialità di un orso nei territori del Primiero.