Una valle "green" e fiorita usando i diserbanti
La Condotta Slow Food di Primiero è allarmata per l’aumento dell’uso di sostanze chimiche sui terreni, anche nel Primiero non interessato da colture intensive. Su tutti, il glifosato, uno degli erbicidi più usati, probabile cancerogeno per l’uomo. E’ ormai acclarato che, oltre alle piante, uccide insetti come le preziose api e piccoli animali.
Ed ecco che la Condotta di Primiero, composta da Francesca Doff Sotta, Alberto Cosner, Antonella Faoro, Chiara Gobber e Maddalena Longo ha predisposto il documento «Considera l’ombrellifera», un testo poetico ma altresì incisivo, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei cittadini su tre diverse situazioni primierotte: i diserbi con dissecanti selettivi che da un paio di anni alcuni allevatori locali praticano in primavera su prati infestati da ombrellifere a causa di concimazioni eccessive o mal eseguite, la cui soluzione potrebbe essere «spargere meno liquame, o letame maturo, o ancora meglio far pascolare le vacche, anticipare il primo taglio ed eseguire più tagli in una stagione di fienagione»; il sistematico diserbo dei cigli delle strade da parte degli operai comunali e provinciali, talvolta nottetempo per non incorrere nell’ira dei censiti che lì a fianco coltivano l’orto e «in paese risolviamo tutto con distese di resina epossidica che sbrilluccica al sole, tanto poi scompare»; il diserbo totale di aree prative da parte di ambiziosi «Comuni Fioriti» per avere due mesi all’anno una distesa di coloratissimi fiori esotici e negli altri dieci una brutta distesa di sassi, «fiori costretti dalla stupidità umana a rendere sterile un prato», quando un tempo ci si accontentava di «seminare il prezioso fiorimol raccolto tra le assi dei fienili, ora preferiamo trovare l’offerta più vantaggiosa al metro quadro, che siano semi australiani non è un problema, tanto a primavera si diserba tutto».
Già quattordici associazioni ed altre condotte Slow Food del Trentino hanno sottoscritto il documento, tra cui l’Associazione Pescatori di Primiero, l’Ecomuseo del Vanoi, il Laboratorio Sagron Mis, la Libera Associazione Malghesi e Pastori del Lagorai, l’Associazione Alta Val di Non Futuro Sostenibile e nei prossimi giorni verrà consegnato alle amministrazioni locali, affinché si prenda in considerazione il fatto che forse è solo un’illusione, quella di vivere in una «valle verde».