Acler: «Il lago di Levico deve essere di tutti»
Dura replica dell'assessore al turismo Werner Acler al presidente degli albergatori locali contrario alla trasformazione del lago in una discoteca
«Il lago è un patrimonio comune e tutti devono poter beneficiare delle sue sponde e della meravigliosa zona della spiaggia libera». Esprimono i sentimenti della maggioranza dei levicensi, giovani e meno giovani, le parole dell'assessore al turismo e politiche giovanili Werner Acler in risposta alla lettera pubblicata mercoledì scorso sull' Adige del presidente degli albergatori di Levico Terme Walter Arnoldo che ha scritto con una pungente ironia «certo, il lago è di tutti e probabilmente è corretto che venga usato anche come un'immensa balera a cielo aperto o un incontrollato mega parcheggio degno di un centro commerciale lombardo, durante certe manifestazioni, lungo tutte le vie d'accesso al bacino».
Le manifestazioni citate che, continua il testo della lettera, calpestano, ignorano e profanano le sponde dello specchio lacustre, «sono eventi regolari» ha puntualizzato Acler «non più di tre o quattro l'anno che traggono la loro attrattività proprio dalla location e per questo non saranno né spostati né tantomeno eliminati».
Infatti, le attività organizzate durante la stagione estiva per ravvivare le sponde del lago con una movida attesa dai cittadini di ogni età, si possono contare sulle dita di una mano: tra quelle organizzate con il patrocinio del Comune la festa giovanile Power Lake dell'associazione Mondo Giovani, il raduno di auto Barber Day e il torneo Pulcino d'oro con i finali fuochi d'artificio; organizzato da locali privati invece il Sunday Sunset, ogni domenica d'estate fino alle 22 presso il Lido Buena Onda.
«Quella di Arnoldo è una voce fuori dal coro», ha detto l'assessore; gli eventi sono infatti pianificati rispettando il più possibile le esigenze di tutti per garantire una corretta convivenza delle realtà, anche animali, che gravitano intorno alle sponde del lago e c'è sempre un'attenta sensibilità da parte delle associazioni e del Comune in primis con la scelta di «giornate a inizio stagione, per non "danneggiare" il turismo (Power Lake è stata organizzata il 3 giugno, ndr) e una notevole attenzione ai decibel emessi dagli altoparlanti e la riduzione considerevole del volume della musica da mezzanotte in poi, per i residenti» ha concluso l'assessore.
Nonostante il parere espresso da Arnoldo sono molti i turisti che, giunti sulle rive del lago cercano la movida oltre alla natura e al cinguettio delle specie di volatili: «Venticinque anni fa - ci ha raccontato una coppia toscana - si ballava tanto sulle rive di questo lago, la sera e tutti i pomeriggi; viale Lido era sempre pieno di auto che facevano la coda. Adesso è tutto più tranquillo». Una vera e propria epoca d'oro quella della musica e dei balli lungo lago, ricordata dai levicensi e dai turisti affezionati che tornano nei luoghi della loro gioventù e li trovano cambiati, forse più pacifici ma meno «vivi». «Personalmente - ha scritto ancora Arnoldo - ho delle idee diverse su come si potrebbe "usare" il lago per intrattenere la popolazione e i visitatori» e si è detto preoccupato per una possibile «fuga di turisti dagli alberghi rivieraschi».
Questo l'appello dei levicensi e dei turisti di ogni età in risposta a una visione così drammatica del futuro turistico della città termale, forzatamente diviso tra natura e relax o intrattenimento e musica: che Levico e il lago siano per tutti e che resti sempre uno spazio per le cosiddette «feste al limite della decenza e del buon senso», organizzate con attenzione e rispetto.