Insegnanti pendolari da 45mila km Primiero-Rovereto l'una, viceversa l'altra
La Provincia nega lo scambio di cattedre, il giudice dà ragione alla ricorrente e la riporta in Primiero
In un anno ha percorso per raggiungere la scuola sede di lavoro 45.220 chilometri, ha speso 8.591 euro in gasolio (poco meno di metà dello stipendio), ha trascorso 525 ore alla guida dell'auto, ha disperso in atmosfera oltre 8.000 chili di anidride carbonica. Sono alcuni dei numeri che descrivono un anno di "pendolarismo estremo" di un'insegnante di tedesco, residente in Primiero, costretta tutti i giorni a raggiungere Rovereto, un viaggio su strade di montagna di 238 km tra andata e ritorno degno di un viaggiatore di commercio. Per il posto fisso - si dirà - si va in capo al mondo. Ma in questo caso il pendolarismo, e tutto ciò che ne consegue, nasce da un provvedimento della Provincia non solo pare errato in diritto, ma - ancor più - privo del benché minimo buon senso. L'impressione, infatti, è di essere di fronte ad un caso di ottusità burocratica.
È accaduto infatti che la docente di tedesco residente in Primiero e con cattedra all'Istituto superiore di Primiero sia stata all'improvviso trasferita all'istituto don Milani di Rovereto. Una collega, anche lei docente abilitata di tedesco, residente a Rovereto invece è stata spedita in Primiero. Il problema potrebbe apparire di semplice soluzione: bastava scambiare i due posti, con soddisfazione di tutti. Invece la Provincia si è messa di traverso. E così per un anno intero la docente di Rovereto è salita in Primiero e quella di Primiero è scesa a Rovereto. Tutto ciò non si ripeterà il prossimo anno scolastico, non perché il Dipartimento della conoscenza abbia adottato scelte dettate da maggiore ragionevolezza, ma perché è intervenuto il Tribunale accogliendo il ricorso d'urgenza presentato dalla docente di Primiero attraverso l'avvocato Maria Cristina Osele.
Facciamo un passo indietro per capire meglio i contorni di questo caso di ordinaria burocrazia. L'insegnante di tedesco, docente molto stimata, era stata finalmente assunta nell'agosto del 2014 come Dops, acronimo di dotazione organica provinciale speciale. La professoressa veniva assegnata per un triennio presso la sede di IC Primiero dove già insegnava dal 2006/2007 garantendo così anche la continuità didattica.
La doccia fredda è arrivata l'anno successivo quando, nonostante il vincolo di rimanere presso la sede per tre anni, la docente veniva trasferita al Don Milani di Rovereto. La cattedra di tedesco di Primiero veniva assegnata ad altra docente, più indietro in graduatoria, che - ironia della sorte - risiedeva a Rovereto. Per entrambe le insegnati si prospettava un anno da incubo: una aveva un bambino di appena due anni da accudire, mentre la collega doveva assistere gli anziani genitori malati. Missioni impossibili per chi doveva viaggiare in auto per tre ore al giorno (sarebbero state 7 ore e 20 minuti al giorno se avessero scelto il mezzo pubblico).
Entrambe, però, erano convinte che alla fine prevalesse il buon senso. E così sembrava: bastava uno scambio di cattedre, operazione a cui le docenti interessate e i dirigenti avevano dato il proprio assenso. Ma a settembre 2015 la dirigente del Dipartimento, Livia Ferrario, via mail faceva sapere che «non è stato possibile trovare i presupposti per la praticabilità della sua richiesta». Come dire che lo scambio era stato "bocciato", non restava che macinare chilometri.
La scelta della Provincia è stata censurata, duramente, nel ricorso dell'avvocato Osele che lamentava la violazione del contratto di lavoro e l'eccesso di potere. Secondo la ricorrente la Provincia, che neppure aveva aderito ad un tentativo di conciliazione, difendeva decisioni «che collidono con i principi di efficienza, efficacia ed economicità». Veniva anche chiesto all'ente un risarcimento dei danni di 20 mila euro, di cui 8.591 euro per spese di viaggio. Ieri con un provvedimento d'urgenza il giudice Giorgio Flaim, sulla base di argomentazioni tutte in diritto (decisivo è il fatto che la docente del Primiero fosse davanti in graduatoria rispetto alla collega di Rovereto), ha ordinato alla Provincia di assegnare all'IC Primiero la ricorrente. Una sentenza che riporta la vicenda anche sui binari della ragionevolezza.