«Dimenticano» il conto e l'hotel resta a secco
Non sono tempi facili per gli albergatori: la neve scarseggia, la crisi morde il portafoglio degli italiani e, come se non bastasse, occorre guardarsi le spalle dai «bidoni». Il distinto cliente che l’ultimo giorno di soggiorno parte alla chetichella senza pagare il conto è ben noto agli albergatori. Fa parte dei rischi del mestiere.
Ora però c’è addirittura il gruppo di sciatori che, dopo una splendida settimana bianca, lascia l’albergo senza saldare un conto da 9.126 euro. Per questo fatto l’organizzatore della vacanza sulle nevi del Trentino, un insospettabile sovrintendente della Guardia di finanza di Roma, domani comparirà in Tribunale per rispondere di insolvenza fraudolenta.
La vicenda risale alla stagione invernale dell’anno sorso. Parte offesa è la titolare di un albergo tre stelle di San Martino di Castrozza, una struttura di buon livello con ottime recensioni dei clienti. Chi si era fatto avanti per prenotare la settimana bianca per un gruppo di una trentina di persone aveva dunque scelto con oculatezza uno degli alberghi più gettonati della nota stazione sciistica.
A gennaio 2016 l’odierno imputato contatta l’hotel chiedendo la disponibilità per un gruppo che intendeva soggiornare a San Martino dal 21 al 28 febbraio, in piena alta stagione per lo sci. Gli albergatori rispondono in modo affermativo allegando il preventivo dettagliato. Offerta che viene accettata via posta elettronica.
Come è di prassi, l’albergatore per confermare la prenotazione chiede il versamento di una caparra di 100 euro a persona. Anche l’anticipo richiesto, però, si rivela non facile da incassare. Nonostante i ripetuti solleciti, i soldi non arrivano. Il finanziere si giustifica dicendo che, poiché in quel periodo è lontano da Roma per servizio, ha avuto difficoltà ad incassare la caparra dai partecipanti alla settimana bianca.
Dopo un primo tentativo di bonifico non andato a buon fine, l’acconto di 2.000 euro viene consegnato all’albergo dai partecipanti alla settimana bianca lo stesso giorno del loro arrivo a San Martino. Della comitiva di turisti laziali non fa parte il finanziere che ha organizzato il soggiorno (cosa che pare avesse fatto anche in anni precedenti). La direzione dell’hotel si attiva subito per ottenere il pagamento del saldo prima della conclusione della vacanza. L’odierno imputato al telefono si impegna a portare lui personalmente i 9.126 euro del saldo ed anzi prospetta l’arrivo di un altro gruppo di turisti per una settimana a marzo.
Il 28 febbraio, ultimo giorno di vacanza sulla neve, i soldi non sono ancora arrivati. Il gruppo viene lasciato partire visto che l’organizzatore dichiara al telefono di essere per strada per raggiungere San Martino e saldare il conto. L’odierno imputato effettivamente si presenta in albergo poco dopo, ma i tentativi di pagare con carta postale non vanno a buona fine: la transazione viene infatti negata. Il finanziere comunque non cerca di nascondere la sua identità: lascia agli albergatori la sua carta di identità per dimostrare la buona volontà di pagare e una scrittura con cui si impegna a pagare entro pochi giorni.
Il denaro, però, non è mai arrivato a San Martino. Alla proprietà dell’albergo non resta che denunciare i fatti ai carabinieri avviando così il procedimento giudiziario. Le eventuali responsabilità penali sono ancora tutte da dimostrare. Anzi la difesa, sostenuta dall’avvocato Eleonora Gaggioli di Roma (ex attrice transitata alla professione forense dopo aver recitato in un gran numero di serie tv come don Matteo e il commissario Rex) sta lavorando per una soluzione che metta tutti d’accordo evitando il processo.