I lupi in Vezzena sono cinque o sei
Dopo l'attacco dei lupi sull'altopiano di Vezzena a Malga Fratte Forestali al lavoro: in corso opere di prevenzione
Dopo l'attacco dei lupi sull'altopiano di Vezzena a Malga Fratte nel Comune di Levico, in azione i forestali di zona. Sono in corso delle opere di prevenzione per evitare altri attacchi e consentire una convivenza il più possibile pacifica tra gli animali e l'uomo per i quattro mesi di alpeggio; «sull'altopiano ci sono circa una decina di malghe per più di 700 capi di bestiame» ci ha detto Gabriele Vettori «ancora mercoledì abbiamo piazzato una fototrappola vicino alla carcassa dell'asina, che non abbiamo spostato, per vedere se il lupo o i lupi fanno ritorno in cerca di altro cibo».
Già, perché potrebbero non essercene solo due: dagli avvistamenti sembra che quelli che si aggirano sull'altopiano, nelle vicinanze di Folgaria e nelle provincia di Vicenza appena dopo la locanda del Termine «siano cinque o sei animali in tutto che stanno facendo le mosse tipiche legate allo studio del territorio per eventualmente stabilirsi».
Infatti il lupo percorre anche 100 chilometri in una notte ed ha un'area di caccia molto vasta, per cui è verosimile che quelli avvistati in due posti diversi a distanza di poche ore siano gli stessi. Per saperlo bisognerà attendere i risultati dell'analisi genetica annuale a fine anno, ma nel frattempo «sono stati realizzati dei tamponi sui morsi ed è stato raccolto del pelo di lupo rinvenuto nei paraggi del luogo dell'aggressione. Se la fototrappola funzionerà invece si saprà lunedì, quando verrà rimossa la carcassa della povera asina e con essa anche la fototrappola e se tornano e vengono catturati dalla telecamera si potrà capire abbastanza facilmente dai comportamenti, dalla muscolatura e dalla costituzione se si tratta di maschi o femmine».
Mercoledì alle 14.30, nella sala consiliare del Comune di Levico vi sarà un appuntamento con gli esperti del settore, aperto a cittadini e allevatori, per illustrare l'attuale situazione. I provvedimenti che la Provincia intende adottare sono quelli in uso in tutto il territorio dove è diffuso il lupo, con l'installazione di un recinto elettrificato che verrà spostato a rotazione nel pascolo della malga, dell'altezza di 1,40 metri dovei bovini più piccoli e più soggetti alle aggressioni potranno trovare ricovero per la notte.