Vincoli precisi per l'Acciaieria
Fabio Dalledonne e Giuseppe Corona un primo risultato lo hanno portato a casa. Mettere a confronto Provincia (alias Trentino Sviluppo), Comuni, privati e il Bim del Brenta per gettare le basi di un futuro sostenibile e ad alta tecnologia per la Valsugana e il Tesino. Giovedì sera, a Bieno, il Consiglio di Comunità ha approvato all’unanimità una loro mozione che impegna il presidente Attilio Pedenzini e il comitato esecutivo ad avviare, nel breve-medio periodo, la realizzazione di un protocollo territoriale.
Un preciso impegno politico ed amministrativo che non può passare inosservato. Dalledonne e Corona hanno raggiunto il loro scopo: coinvolgere l’intera società valsuganotta, cittadini ed amministratori compresi, affinchè si possa lavorare, tutti quanti insieme, per uno sviluppo economico e produttivo alternativo. «È la prima volta, dopo tanti anni - dicono - che riusciamo a portare a casa un simile risultato. Una corresponsabilità e condivisione per unire gli sforzi di programmazione economica e finanziaria in difesa e valorizzazione del nostro territorio. Per la Valsugana serve pensare ad un’economia industriale sostenibile, ad alta tecnologia, alta capacità di coinvolgimento tecnico ed intellettuale. Ed è necessario investire sui giovani per andare oltre l’attuale Acciaieria (che non è un problema solo di Borgo ma di tutta la valle) con prospettive di lavoro più significative.
Perché non sognare una green valley? Approfondire le tematiche sulla mobilità ad idrogeno e le fuel cell con tutte le sue possibili applicazioni nel campo della co-generazione?».
In attesa di giovedì prossimo, data fissata dal Tribunale di Trento per l’asta di vendita della Leali Steel (l’azienda del gruppo Klesch a cui fa capo l’Acciaieria Valsugana), nei giorni scorsi il Servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali della Provincia ha detto sì alle proposte del sindaco di Borgo in merito all’aggiornanento dell’Aia per lo stabilimento. Riprendendo il risultato della perizia del dottor Franco Giacomin, Dalledonne aveva fatto cinque richieste. «Richieste che rientrano nelle casistiche definite dall’articolo 29-octies, comma 4, del Decreto Legislativo 152/2006 - scrivono il dirigente Giancarlo Anderle ed il direttore Stefano Berlanda - per le quali è previsto il riesame dell’Aia».
Dire che sono soddisfatto è riduttivo - conclude Dalledonne - credo che quello che stiamo portando a casa è un bel passo avanti, anche grazie all’impegno dell’Associazione Valsuganattiva che da anni si batte su questo fronte».
Cosa ha ottenuto il sindaco? Che venga prescritto uno specifico valore limite di emissione in flusso di massa per l’inquinante PCB-dioxine like, una indagine specifica sulle emissioni del metallo berilio, la quantificazione degli idrocarburi policiclici aromatici - IPA sui campioni prelevati con lo strumento DMS sull’emissione E2, la quantificazione delle emissioni diffuse dallo stoccaggio scorie con deposimetri sul tetto che ospita il forno. È stato detto sì, infine, alla caratterizzazione chimica, morfologica e dimensionale delle polveri diffuse e convogliate dall’Acciaieria.