Levico, via libera del consiglio al mega-progetto di Colle S.Biagio
Problematiche legate all’ambiente, al territorio, allo sviluppo sociale e alla poca informazione. Di questo si è parlato al terzo consiglio comunale convocato d’urgenza in tre mesi: la variante al Prg che interessa il Colle di San Biagio, zona di interesse archeologico e di rispetto ambientale, a favore dell’omonima società agricola, ha fatto discutere animatamente. Variante approvata con 13 voti favorevoli, le astensioni di Gianni Beretta ed Efrem Filippi e la provocatoria uscita dell’esponente 5 Stelle Maurizio Dal Bianco dalla sala per presunta incompatibilità. «Il consiglio è stato convocato d’urgenza per due motivi principali» ha esordito il sindaco Michele Sartori: «Per fare in modo che l’imprenditore possa accedere al bando per la richiesta dei contributi europei, in scadenza il prossimo 18 ottobre e perché il progetto senza la votazione del consiglio è bloccato allo stato di idea; al momento l’impresa con 35 soci ha già investito somme importanti per realizzare il progetto con risvolti di interesse per la città». I risvolti per la città ci saranno: il progetto dell’Azienda Agricola Colle San Biagio Levico Terme, dopo la pubblicazione per un mese, sarà operativo se non verranno presentate osservazioni. «In questo mese la società organizzerà incontri informativi pubblici per spiegare il progetto ai cittadini; se dovessero pervenire delle osservazioni invece si tornerà in consiglio per la seconda adozione» ha specificato Sartori, aggiungendo che «è un progetto che con denaro privato andrà a trasformare il Colle in un parco di interesse pubblico». Cosa prevede nel concreto? La vicesindaco Laura Fraizingher ha spiegato che «il progetto ha carattere puramente indicativo; per i privati che portano idee commerciali l’amministrazione ha sempre un occhio di riguardo, e ovviamente non è stato fissato niente tranne le volumetrie concesse». Si parla quindi non solo di orti e giardini, agricoltura biologica e sostegno di persone con disabilità ma anche di molti edifici, per una volumetria totale di 6000 metri cubi, che equivale a sei case, di cui metà in superfice e metà interrati per costruire i quali la società dovrà scavare a fondo nella collina, sito archeologico dove sono stati ritrovati manufatti dell’Età del Ferro (V-I secolo a.C.), nonché luogo di culto e secolare meta di pellegrinaggi, come si legge sul segnale di una ventina d’anni fa all’imbocco del sentiero che conduce alla sommità. Proprio in prossimità del luogo di culto sorgerà, secondo il progetto approvato dal Consiglio, una struttura con funzioni di laboratorio, sala attrezzata per la ristorazione e servizi igienici; verso la valletta della Pozze una stalla e una falegnameria. Proprio dietro il capitello della Madonnina, luogo di riflessione per generazioni di levicensi, un negozio con uffici, deposito merci e celle frigo; sulla zona est del colle un mini-caseificio, un birrificio e un forno, gli alloggi per i lavoratori, tre case sugli alberi, un palcoscenico, a ridosso della valletta delle Pozze, un parcheggio con 100 posti auto. L’ambizioso progetto prevede anche un nuovo percorso che porta alla Strada dei Pescatori, con accesso diretto al lago. «Anche in questo caso ci sono le stesse condizioni che si trovavano nella variante Taverna» ha detto Dal Bianco. Il progetto infatti è stato portato alla valutazione dei consiglieri in tempo record con soli due rapidi passaggi attraverso la commissione urbanistica, il 31 agosto e il 4 settembre, data in cui la commissione ha espresso parere favorevole. «Il 31 agosto abbiamo visto il progetto per la prima volta» ha detto il presidente <+nero>Maurizio Lancerin<+testo> «e l’abbiamo analizzato per quanto è possibile in una serata: alla fine l’accordo sembrava buono, creando un altro punto di attrazione e dei servizi igienici pubblici». Una visione semplicistica secondo il consigliere di Impegno per Levico Filippi, che si è astenuto chiedendo ai suoi colleghi favorevoli: «come riuscite a cuor sereno a votare, messi in difficoltà dai tempi ristretti, senza basi e di tutta fretta, una decisione che avrà ripercussioni ambientali ed economiche su tutta Levico?».