Il segreto della Toresèla di Levico nel libretto delle sorelle Negriolli
«Il segreto della Torre», un titolo accattivante per il libretto che parla della storia della Torre Belvedere e della sua antica proprietaria.
Il libro illustrato, uscito nelle edicole di Levico e dintorni con una produzione limitata, è opera delle due proprietarie della bellissima Torre, amata dai Levicensi e realizzata a metà dell’Ottocento come simbolo del potere massonico. Rossella e Marialisa Negriolli hanno deciso di parlare e raccontare della loro nonna Amelia che anni fa era proprietaria della bella torre e ben conosciuta da tutti i ragazzini che all’epoca frequentavano l’Oratorio e giocavano a pallone nel campo che confinava con il giardino della signora.
Tutto comincia con uno dei tanti palloni che disgraziatamente finisce nel giardino della «Vecia della Torre» e da qui si sviluppa poi una grande avventura di due ragazzini svegli e coraggiosi che si addentreranno nella casa della vecchia signora di soppiatto, scoprendo infine che l’apparenza spesso inganna. «Il Segreto della Torre» è il titolo del libro di illustrazione che ha come ambientazione la Torre di Levico, comunemente chiamata La toresèla: autrici della storia e delle immagini che traggono spunto dalla personalità e dal fascino della loro nonna Amelia, Rossella e Marialisa che proprio dalla nonna hanno ricevuto in eredità il monumento. «Abbiamo vissuto in questa casa ai piedi della Torre i momenti più belli della nostra infanzia - raccontano - nonna Amelia era bella, elegante e misteriosa: sappiamo che incuteva timore ai bambini che giocavano nel campetto dell’oratorio e da qui siamo partite per costruire una storia che raccoglie tanti elementi narrativi ed emozioni. L’abbiamo voluta rappresentare anche per immagini, componendo un libro illustrato che siamo riuscite finalmente ad autoprodurre».
La Torre Belvedere non solo è affascinante ed esteticamente stupenda ma si scoprirà anche ricca di storia e di vissuto personale che va oltre il valore storico e artistico riconosciuto che è nella memoria della comunità tutta: lo sanno bene Rossella e Marialisa che sulle lunghe tempistiche di apertura al pubblico affermano che «sarebbe auspicabile aprirla alle visite già da adesso. Ci sarebbe piaciuto moltissimo avviare il tutto in concomitanza con l’uscita del libro, ma purtroppo non dipende da noi, e sono ormai anni che attendiamo con ansia la fine del restauro e il nullaosta per l’apertura». Il sindaco Michele Sartori in merito spiega che è «in contatto con l’architetto Renzo Acler, ma purtroppo al momento non ci sono novità sulle tempistiche di apertura». Tutto questo solo perché «mancano delle carte» ha spiegato Negriolli: «si tratta delle pratiche di agibilità, accatastamento e frazionamento che la Pat dice essere a nostro carico: sulle ultime due ci stiamo, ma per quanto riguarda l’agibilità no. È un’opera che non abbiamo richiesto e seguito noi e agli uffici abbiamo domandato, con due raccomandate nel corso del 2017, di mandarci la documentazione che prova che la spesa è a carico nostro, ma non abbiamo ricevuto risposta. A Settembre abbiamo incaricato un avvocato di fare lo stesso ma ad oggi nessuna carta in mano». E nel frattempo i bei lavori di restauro conclusi nel 2012, cinque lunghi anni fa, invecchiano e la struttura è chiusa al pubblico pur avendo (quasi) tutte le carte in regola per entrare a far parte delle «cose da vedere» a Levico Terme. Il libro c’è, ora mancano solo le visite guidate all’interno della Torre per riuscire a immaginare ancora meglio l’ambientazione elegante e piena di mistero che le sorelle Negriolli raccontano.