Contro l'allargamento della strada "Valesele Basse" presentata una petizione con 126 firme
Torna a far discutere in Vigolana l’opera di allargamento e sistemazione della strada delle Valesele Basse, che costeggia a metà montagna la Marzola sopra l’abitato di Vigolo Vattaro.
Dopo le discussioni dell’estate scorsa, con vari botta e risposta fra la minoranza e la maggioranza consiliare del Comune, con anche un consiglio comunale disertato in segno di protesta da parte dei consiglieri delle liste «Uniti per crescere» e «Obiettivo Comune», lunedì è stata recapitata in municipio una petizione popolare con 126 firme per esprimere anche in questa forma la contrarietà per la realizzazione dei lavori.
La strada delle Valesele è lunga poco più di 2 chilometri e i lavori renderanno camionabile il tracciato esistente (con una larghezza di 3 metri più una banchina di 1 metro), appianando dislivelli troppo marcati, realizzando piazzole per le manovre e il deposito di legname, e con sistemazione dei tratti interessati dagli impluvi. Un tratto nuovo verrà realizzato nei pressi di Maso Slinzi, aggirando l’attuale prato che conserva un abete monumentale.
La petizione si apre specificando i vari articoli dello Statuto Comunale che consentono a questa modalità di essere ammissibile ai fini del confronto pubblico: l’articolo 12 infatti fissa un minimo di 50 sottoscrizioni, ai fini dell’ammissibilità, per proposte e petizioni che riguardino questioni di interesse di uno dei Comuni originari, precedenti quindi alla fusione.
La petizione rimanda a confronti avuti con associazioni del territorio, operatori turistici e singole persone, che evidenziano contrarietà all’opera per questioni turistiche, ambientali e di utilità: viene ribadito che la strada nel suo tratto finale diventa sentiero, e rappresenta una delle più belle passeggiate tra Vigolo Vattaro e il rifugio Maranza (rientra nei cosiddetti 60 chilometri della Vigolana), molto frequentata da pedoni e ciclisti; la zona è monitorata dalla Provincia per la delicatezza dal punto di vista franoso, e l’allargamento e l’esbosco sarebbero impattanti dal punto di vista paesaggistico; non vi sarebbe infine l’utilità dei lavori in quanto il bosco della zona è di poco interesse economico.
Alcune di queste questioni erano state analizzate lo scorso luglio in una serata voluta dall’amministrazione comunale, alla presenza di alcuni esperti, ma non aveva contribuito a dissipare le tensioni in merito alla questione: «Vorrei sottolineare - evidenzia il sindaco David Perazzoli - che a quella serata nessun esponente della minoranza era presente, benché invitato. Mi pare che si voglia piuttosto strumentalizzare la questione, ma posso assicurare che come amministrazione terremo sicuramente conto delle osservazioni contenute nella petizione, vigilando affinché non venga compiuto alcuno sfregio ambientale, anche se sono assolutamente certo che questo non avverrà, e i lavori non saranno così impattanti, non ci sarà alcuno strappo visibile sulla montagna».
La petizione è stata indirizzata sia al sindaco che al presidente del consiglio comunale, Francesco Maria Raimondo, e quindi la questione verrà affrontata anche nel prossimo consiglio come mozione: «Sono comunque tranquillo in merito ai lavori - conclude il sindaco - anche se la vicenda sarà uno stimolo per attuare in maniera ancora più efficace il coinvolgimento della minoranza e della popolazione».