Levico, arriva un Passamani bis? "Eventualità che sarà valutata"
C’è fermento a Levico Terme dopo le dimissioni del sindaco Michele Sartori (nella foto a sinistra, con a destra Passamani) e della sua giunta, che hanno lasciato la cittadina termale senza una guida. Mentre tutti i residenti si interrogano sul futuro della politica levicense e già si chiedono chi saranno i candidati sindaco alle prossime elezioni comunali previste probabilmente per la prossima primavera, gli uffici comunali hanno già provveduto a inoltrare la richiesta di nomina di un commissario straordinario, che a partire dalla sua designazione fino all’avvento della nuova giunta si occuperà dell’ordinaria amministrazione della città. Ieri il segretario comunale ha inoltrato la comunicazione delle dimissioni del sindaco e della giunta, unitamente alla richiesta della nomina del commissario alla giunta provinciale, e il provvedimento potrebbe essere preso in considerazione già nella giornata di oggi, durante la riunione del presidente della Provincia Maurizio Fugatti e dei suoi assessori che si terrà a Novaledo, dopo il primo consiglio provinciale a Dimaro, per rappresentare anche simbolicamente la vicinanza alle zone maggiormente colpite dallo straordinario evento climatico di fine ottobre.
Sul futuro politico della città non si sbilancia l’ex sindaco Gianpiero Passamani (Upt), che aveva preceduto Michele Sartori prima di candidarsi, nel 2013, alle elezioni provinciali. Riguardo a un suo possibile ritorno a Levico, ora che non è più consigliere provinciale, spiega che «in questo momento qualsiasi ragionamento è prematuro e l’eventualità andrà valutata più avanti. Ciò che posso dire, da privato cittadino, è che dispiace vedere una città che era riuscita a conquistare una certa stabilità e tranquillità politica ripiombare negli ultimi tempi in un clima litigioso che è un po’ la debolezza storica di Levico».
Pronto a tornare alle prossime elezioni comunali è invece Impegno per Levico, come ha dichiarato il suo capogruppo Tommaso Acler sottolineando che «la nostra lista ha vent’anni e per queste comunali apriremo a tutte le energie migliori che Levico ha, guardando non i gruppi politici di appartenenza ma la preparazione delle persone».
Acler non si sbilancia su una propria candidatura a sindaco (che viene data per certa da molti) ma punta il dito contro i «litigi all’interno della maggioranza», sostenendo che «questa sarà l’occasione per restituire la fiducia nelle istituzioni ai cittadini». Un’uscita di scena «prevedibile» secondo Roberto Paccher>, segretario della Lega in Valsugana (e fresco presidente del Consiglio regionale), che spesso si è interessato a tematiche legate alla città termale: riguardo alle dimissioni del sindaco e dei suoi assessori, Paccher osserva che «non si può dare un parere positivo sull’operato di questa amministrazione, che nel tempo si è sfilacciata perdendo pezzi. Quella di concludere in anticipo il mandato è stata quasi una scelta obbligata». Non è da escludere la possibilità che alle future elezioni comunali si presenti quindi anche la Lega, forte degli ultimi successi: «Non abbiamo ancora affrontato la questione, ma ragioneremo in un’ottica di coalizione con le forze civiche e autonomiste e ci faremo parte attiva nel proporre un candidato di centrodestra che possa portare a Levico la coalizione che si è affermata anche a livello provinciale».