Levico, chiesa del Redentore ancora chiusa Si spera possa riaprire per Natale
Non sono ancora terminati i lavori di ristrutturazione della chiesa del Santissimo Redentore di Levico Terme che è chiusa da oltre tre mesi.
I lavori sono iniziati i primi di settembre e si sono prolungati ben oltre il termine previsto che vedeva i parrocchiani rientrare nella chiesa per la celebrazione dei Santi. Un mese di ritardo invece per i lavori di messa in sicurezza e per il rifacimento e l’ammodernamento dell’impianto di riscaldamento che da anni aveva bisogno di manutenzione.
Il parroco don Ernesto Ferretti si augura che almeno per la celebrazione del Santo Natale i lavori siano terminati e si possa accedere alla struttura. Non sono solo i levicensi infatti, che ormai si sono abituati alla messa domenicale celebrata presso il teatro dell’oratorio Monsignor Caproni, a partecipare alla celebrazione della vigilia di Natale ma anche i numerosi turisti che ogni anno affollano la città termale nel periodo invernale e vi trascorrono le feste e potrebbe risultare difficile far partecipare tutti quanti visto il numero limitato di persone che possono accedere alla sala del teatro.
I lavori però sono in fase di conclusione ha detto il parroco, e «speriamo che terminino quanto prima per riuscire poi a pulire tutto e decorare gli interni».
Le opere delle ditte incaricate hanno terminato la messa in scurezza dell’edificio, concludendo quelli che si protraggono da anni ed erano iniziati nel 2013: questi sono legati non solo alle opere d’arte e agli affreschi della cupola principale deteriorati dall’umidità ma anche al consolidamento e ristrutturazione della volta centrale e delle navate laterali che avevano subito lievi danni in occasione delle scosse di terremoto del 6 maggio e del 15 settembre del 1976, aggravate da quelle recenti. In questa fase sono state posizionate sulla navata centrale delle chiavi di ferro per dare ulteriore stabilità. Il ritardo è stato causato dagli scavi sulla parte sud dell’ingresso per il rifacimento dell’impianto di riscaldamento. «La ditta ha dovuto scavare in profondità e sono intervenuti i Beni Archeologici della provincia per il ritrovamento di una parte delle mura perimetrali dell’antica chiesa dedicata ai Santi Vittore e Corona e dei reperti e materiali che erano stati utilizzati per realizzare il terrapieno dove erigere la struttura portante dell’attuale chiesa».
Sulla parte destra invece, a poca distanza dalla mura perimetrali della chiesa antica, gli operai hanno trovato resti umani che erano stati seppelliti nel vecchio cimitero adiacente alla struttura: questi sono stati nuovamente ricoperti tranne qualche frammento, prelevato per essere analizzato e datato.
«In questi giorni si stanno riposizionando le lastre del pavimento e finita quest’ultima operazione potremo procede con le pulizie». A farsi carico della spesa di realizzazione degli interventi di restauro è stata la parrocchia di Levico supportata, per il 70 per cento dalla Provincia. Questi non sono stati però gli unici interventi realizzati in questi tre mesi di chiusura forzata dell’edificio: «ne abbiamo approfittato anche per sostenere le spese relative alla messa in pristino della cappella della Madonnina di Lourdes che è stata ritinteggiata e dove abbiamo sostituito i serramenti e la pavimentazione che necessitava di un intervento». Oltre a questo sono state restaurate anche la porta principale e quella sul lato sud che presentavano danni dovuti al sole e alle intemperie.