L'albero di Natale fatto con gli sci da fondo

Anche quest’anno i fratelli Boninsegna hanno realizzato Imer - nel Primiero - l’originale albero di Natale utilizzando più di 50 paia di sci da fondo Nynsen. Sci che hanno costruito a Imer dal 1970 al 1985. Periodo nel quale a Imer venivano prodotti sci da fondo tra i migliori di tutta Italia. Tutto comincia dalle abili mani di Luciano Boninsegna, falegname di professione.

«Ho cominciato a costruire sci a fine anni ‘60 - dice Luciano - Iniziai con quelli da discesa, era un hobby, li facevo per me nella mia falegnameria di Imer, dove lavoravano anche i miei fratelli Pierino, Dario e Roberto. Un giorno mi venne chiesto di aggiustare degli sci da fondo, così provai a costruirne alcuni».

I primi modelli erano completamente in legno, utilizzando alberi leggeri come il pioppo, l’abete e la betulla. Gli sci prodotti erano circa una quarantina all’anno, sempre per pura passione. Ad inizio anni ‘70 all’attività di Luciano si avvicinò Roberto, che apprese dal fratello maggiore le tecniche di produzione. Questo periodo coincise con un’evoluzione nei materiali utilizzati per gli sci stretti: assieme al legno veniva utilizzata la plastica e successivamente si aggiunse anche la fibra di vetro.
Dal ‘74 la produzione passò nelle mani di Roberto, mentre Luciano continuava ad occuparsi del lato tecnico. Quello che era cominciato come un semplice hobby diventò un vero e proprio lavoro.

L’azienda cominciò ad assumere alcuni dipendenti per portare avanti la produzione. Gli sci all’inizio venivano venduti con il marchio Boninsegna, ma da metà anni ‘70 fu necessario cambiare la denominazione. «Il mercato italiano richiedeva nomi stranieri - afferma Luciano - Il nostro cognome era troppo lungo per dare il nome ad un marchio appetibile, quindi decidemmo di cambiare il nome dei nostri sci in Nynsen, sfruttando l’assonanza con la parte centrale del cognome di famiglia».

La produzione crebbe di anno in anno e gli sci Nynsen sfrecciavano sulle piste di tutto il nord Italia. «All’inizio gli sci venivano consegnati ad un grossista di Vicenza che li vendeva per conto nostro - continua Luciano - Da fine anni ‘70 abbiamo cominciato a venderli direttamente nei negozi tramite rappresentanti di zona. Le vendite andavano molto bene, soprattutto in Lombardia, Veneto e Piemonte. Vendemmo i nostri sci anche in Calabria, sul Sila, ma in quell’occasione non ci arrivarono mai i soldi. Negli anni ‘80 arrivavamo a produrre fino a tre mila paia di sci all’anno. Nella nostra falegnameria c’era un reparto dedicato con le presse e i macchinari che servivano alla fabbricazione degli sci. Producevamo anche sci su commissione per altre importanti aziende nazionali, che poi li rivendevano con il loro marchio».

Venivano prodotti due modelli da gara e due modelli da turismo, di varie misure, tutti adatti alla tecnica di passo alternato. Gli ultimi sci da gara prodotti, gli H24, avevano l’anima alveolare in alluminio, rinforzato con il legno, un materiale leggero utilizzato anche nell’aereonautica.

Gli sci Nynsen venivano utilizzati non solo dalle società locali Gs Pavione e Val Cismon, ma anche dalle maggiori società di fondo nazionali, come ad esempio il centro fondo di Festiona in provincia di Cuneo, società nella quale iniziò la propria carriera Stefania Belmondo.

La Nynsen divenne sempre più conosciuta con il passare degli anni e la sua fama arrivò anche oltreoceano. «Aziende americane ci chiesero dei campioni dei nostri sci da portare ad una grossa fiera a Montreal, in Canada, ma alla fine non ce li comprarono. Non saremmo comunque stati in grado di soddisfare le tante richieste, visto che sarebbe stato necessario cambiare le nostre attrezzature».

La produzione venne dismessa nell’87. La concorrenza delle grandi ditte era spietata, offrendo prezzi troppo bassi che la piccola impresa di Imer non riusciva a pareggiare. Ci furono inoltre persone che non saldarono i propri debiti con l’azienda. Si prese in considerazione anche la possibilità di produrre sci da skating, ma il modo in cui venivano prodotti obbligavano a operare modifiche alla produzione.

Tuttavia il ricordo della Nynsen rimane vivo ancora oggi grazie alla passione di Giuliano Boninsegna, che in passato si occupava della parte pubblicitaria.
Nella via principale di Imer si può ammirare l’originale albero di Natale da lui ideato e costruito assieme al fratello Dario, addobbato con ben 60 paia di sci Nynsen.

Giuliano collabora anche con la Marcialonga Story, la manifestazione sciistica organizzata in Val di Fiemme nella quale vengono utilizzate attrezzature d’epoca come gli sci Nynsen.

A Roberto Bettega, negoziante di Imer, si deve invece l’ideazione della Nynsen Story, gara che si corre alla ski area delle Péze in febbraio.

 

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