Crisi nera Grand Hotel Imperial, l'ira di Fugatti: «Pignoriamo» e Levico si preoccupa
«Se entro quindici giorni la società che gestisce il Grand Hotel Imperial non pagherà i suoi debiti, in primo luogo quelli che ha con Patrimonio del Trentino, procederemo all’esproprio. Sono preoccupato».
Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti intende usare il pugno di ferro contro la Fidelity Italia srl, gruppo creato dalla tedesca Solutions Holding GmbH che da tre anni gestisce il lussuoso albergo inaugurato nel 1900 e inserito nella magnifica cornice del parco asburgico. Con risultati, finanziariamente parlando, sconfortanti.
I primi due bilanci della Fidelity Italia si sono chiusi con perdite di 540mila euro e 827mila euro. Nel 2017 i debiti sono saliti a quota un milione e 200mila euro, male anche il 2018. Tra i creditori ci sono i fornitori, per almeno 600mila euro, tra cui l’ente pubblico. Numerose le bollette dell’energia elettrica «scoperte», degli investimenti promessi degli investitori nemmeno l’ombra.
Un quadro quello reso noto dall’Adige che ha inquietato l’intera comunità di Levico. Ieri mattina all’uscita delle edicole e nei bar del centro termale non si parlava d’altro: sgomento e sconcerto gli stati d’animo più diffusi. Ci sono pure in ballo, non va dimenticato, una trentina di posti di lavoro.
«Si sapeva da diverso tempo nel nostro ambiente - spiega Walter Arnoldo, il presidente della locale Associazione degli albergatori - che la situazione finanziaria dell’Imperial fosse complicata. Che qualcosa non funzioni lo si può capire pure dai prezzi delle camere messe in vendita sui siti specializzati nelle prenotazione online come Booking. Come si fa, mi domando, a far pagare 36 euro per un pernottamento nel periodo pasquale in un 4 stelle? È un’assurdità».
Prosegue: «Il nostro timore è che un Grand Hotel in crisi, al momento non voglio nemmeno pensare a scenari peggiori come la chiusura, provochi pesanti conseguenze sull’intero comparto turistico locale, ma non solo. Un albergo di lusso forte, con prezzi di mercato giusti, attira una certa clientela e crea un immediato volano positivo. Così è un suicidio».
E conclude: «Terremo monitorata la situazione e cercheremo allo stesso tempo di capire chi pagherà gli eventuali debiti che non saranno pagati. Prima della Fidelity Italia srl l’Imperial era gestito dagli albergatori della zona e nonostante le critiche ricevute, spesso ingiuste, i conti quadravano. Levico deve fare un salto di qualità, non precipitare indietro facendo svanire quanto di buono è stato fatto negli ultimi anni sotto il profilo dell’accoglienza e della promozione».
Maurizio Fugatti pensa intanto ad un’eventuale nuova gestione: «Se si dovesse arrivare a tanto, bisognerà riuscire a trovare delle società, non necessariamente trentine, che ci sappiamo dimostrare di avere la forza finanziaria e le caratteristiche giuste per valorizzare come merita una delle più belle strutture della nostra provincia».
Leggi anche la notizia: Grand Hotel Imperial, allarme sui conti in rosso.