La valle piange Meto Gaio Un grande uomo di sport
Il mondo della montagna e dello sport tutto piange la scomparsa di Meto Gaio, classe 1933, pioniere e figura di riferimento per la storia dello sci in Trentino. Di Imèr, ex atleta della nazionale di sci nordico, maestro di sci nordico e istruttore di roccia della Guardia di Finanza, primo caposaldo del soccorso alpino primierotto sezione distaccata di Predazzo, guida alpina del gruppo “Aquile” di San Martino di Castrozza e Primiero.
È stato lui a portare la disciplina dello sci di fondo a Primiero, dove imperversava lo sci da discesa, appassionando una moltitudine di giovani agli sci stretti. Tra i fondatori dell’allora Us Val Cismon che nel corso degli anni a seguire sarebbe diventata Us Primiero, è stato pure l’allenatore di riferimento del Comitato Trentino della Fisi in valle, tornando poi a seguire l’US Primiero ancora a lungo con le categorie dei più piccoli, dove intere generazioni di fondisti primierotti sono passate.
Le sue doti sportive, la sua capacità comunicativa e tecnica, la sua empatia e la generosità nello spendersi per gli altri hanno allevato grandi campioni, dall’olimpionica Laura Bettega, al pluricampione Gianantonio Zanetel, a Riccardo Debertolis, poi campione del mondo di mtb.
Era pure presidente onorario dell’Us Primiero: la prestigiosa carica, ricevuta due anni fa, è stata il coronamento di una fantastica carriera sportiva all’interno del movimento dello sci nordico. Comincia a sciare alle elementari, durante i sabati fascisti e non smetterà più. Grazie ai suoi eccellenti risultati nelle prime gare a livello provinciale e successivamente partecipando a più edizioni dei campionati italiani con importanti risultati, le Fiamme Gialle lo arruolano; sfiorerà anche la convocazione per le Olimpiadi del 1956, dove pur avendo i requisiti, era ancora troppo giovane.
Sciare è sempre stata la sua passione: «Bisogna fare sport nella vita, serve anche per tenere in allenamento la mente», ha detto, raccontando anche delle sue mille passioni: la famiglia, con i suoi nipoti, i suoi hobby, tra cui spiccava l’apicoltura. E soprattutto, forse il segreto della sua longevità in armonia, la sua passione per il vivere in montagna a 360 gradi.
I funerali si svolgeranno nella Chiesa Arcipretale di Fiera sabato alle ore 10,30.