«La val che urla»: al David il film di Lucia Zanettin
«La val che urla» entra nell'élite del cinema italiano. Nell'annus horribilis delle produzioni cinematografiche nazionali, segnate dalla pandemia e dalla chiusura delle sale, che ancora stentano a riaprire, il film prodotto dalla regista Lucia Zanettin e girato per gran parte nella valle del Vanoi è stato inserito in concorso al David di Donatello, il premio cinematografico italiano più prestigioso.
Uscito a fine 2019, il film ha ricevuto un buon apprezzamento da parte del pubblico. Il lockdown è stata una mazzata per l'intero settore, e anche «La val che urla» ha dovuto fare i conti con le perdite causate da mesi di proiezioni saltate. In estate la formula del cinema all'aperto è stata la salvezza di tante pellicole, visto che molte sale sono rimaste chiuse e tuttora non sono molte quelle che hanno riaperto. Le soddisfazioni per la casa di produzione LiLLa film, fondata da Lucia Zanettin, originaria di Vicenza ma di casa a Zortea, sono giunte lo stesso. «Sapere di essere in concorso al David di Donatello 2021 è per noi un grande onore e una grande gioia - afferma raggiante Zanettin - Per una piccola produzione come la nostra essere in mezzo a dei titoli come "Favolacce" e "Hammamet" è una soddisfazione grandissima.
È forse l'ultimo regalo che ci fa "La val che urla", un film che ha avuto successo». In un anno povero di prodotti cinematografici «La val che urla» è riuscita a farsi notare dagli organizzatori del premio, superando le condizioni di ingresso che prevedono che il film debba essere uscito nelle sale cinematografiche italiane per alcuni giorni consecutivi. Le premiazioni saranno a marzo, quando la giuria sceglierà i vincitori delle varie categorie, un po' come avviene ai più famosi Oscar.
Già esserci arrivati è comunque un bel traguardo per il thriller che vede protagonista l'attore Piergiorgio Piccoli nei panni di un ingegnere di cinquant'anni, che in seguito ad un licenziamento lascia la città per tornare in montagna, nei luoghi conosciuti da bambino. Qui vuole cercare un momento di serenità, ma viene coinvolto in una sequenza di omicidi che si scopriranno essere legati ad avvenimenti della sua infanzia. L'atmosfera cupa di una valle montana, circondata da una natura selvaggia e lontana dai circuiti turistici, si intreccia con un ambiente claustrofobico, dove la neve condiziona il succedersi degli avvenimenti fino al colpo di scena finale. Il film vede anche la presenza di attori locali come Giandomenico Simion, Walter Orsingher e la giovane cantante Fiammetta Nena, oltre a tante altre comparse. Dopo «La val che urla» Lucia Zanettin ha già pronta la sua prossima creatura. «Durante il lockdown ho scritto la sceneggiatura del mio nuovo film. Una storia ambientata in alta montagna, nella zona del Lagorai. Il cast di attori è già pronto, dopo i provini fatti in videoconferenza. Ora aspetto che si materializzino le condizioni giuste, cioè un finanziamento economico e una situazione epidemiologica generale di maggiore sicurezza».