Sanità / Il dono

Ospedale di Borgo: l’Associazione italiana contro le leucemie dona una frigoemoteca da 98mila euro

Quella data al San Lorenzo è parte di una donazione più generosa di quattro frigoemoteche destinate a quattro ospedali trentini: Borgo, Cavalese, Cles e Tione

BORGO. Una migliore e più sicura gestione delle riserve di sangue e la possibilità, per gli abitanti della Bassa Valsugana, di fare una trasfusione quasi «a km zero», senza la necessità di recarsi a Trento. Grazie alla generosità di Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma) anche l’ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana si è dotato di una frigoemoteca ad alta tecnologia, capace di soddisfare le norme più severe sulla conservazione e gestione del sangue. 
 

La frigoemoteca donata all’ospedale San Lorenzo è parte di una donazione più generosa di quattro frigoemoteche destinate a quattro ospedali trentini: Borgo, Cavalese, Cles e Tione. Tre sono state acquistate grazie alle raccolte fondi di Ail, mentre quella per l’ospedale di Cavalese è stata donata da Advsp. Le frigoemoteche – del valore di circa 98mila euro ciascuna – sono state installate a fine 2020 e dopo i collaudi e la formazione del personale il loro utilizzo è progressivamente entrato a regime nel corso del 2021.
 

Si tratta di frigoemoteche ad alta tecnologia, computerizzate e automatizzate, gestite da un software che le controlla in totale sicurezza e affidabilità. La lettura dei codici sacca, durante le fasi di carico e scarico, avviene all’interno della macchina senza l’intervento dell’operatore evitando così possibili errori umani. Solamente le sacche oggetto della richiesta possono entrare/uscire dal dispositivo, azzerando in questo modo la possibilità di caricare o scaricare erroneamente una sacca per un’altra e assicurando l’identificazione delle sacche movimentate.
 

Durante la breve cerimonia il direttore dell’ospedale Scappini ha voluto ringraziare la generosità e la sensibilità delle associazioni e dei donatori «per uno strumento di grande vantaggio, fondamentale per supportare la nostra struttura ospedaliera nella complessa gestione del sangue». Il direttore generale Ferro ha sottolineato come questa donazione sia importante anche nell’ottica dello sviluppo dell’ospedale policentrico/diffuso: «tutti gli ospedali trentini rappresentano una rete all’interno della quale l’apporto del territorio è fondamentale per far funzionare al meglio l’intero sistema». 

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