Raffica di truffe in Valsugana, sei persone denunciate: dall’ecobonus che non c’è, al robot da cucina pagato ma mai arrivato, al pagamento Postepay con il venditore che scompare
I Carabinieri della Compagnia di Borgo riescono a risalire ai soggetti: nel caso del bonus, due anziani avevano pagato 3.500 euro in contanti con la promessa di una ristrutturazione della casa
VALSUGANA. Nelle ultime settimane in Valsugana diversi cittadini hanno denunciato casi di truffa sia on-line che con altro mezzo.
Nello specifico, nella bassa Valsugana i Carabinieri di Castel Ivano hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Trento due italiani di 65 e 48 anni residenti in Veneto, uno dei quali pregiudicato per reati specifici, che con un raggiro avevano ingannato due coniugi, un 28enne e una 34enne romeni, promettendo loro di ristrutturare l’abitazione attraverso l’utilizzo del “superbonus” statale del 110%. Le vittime del raggiro gli avevano consegnato 3.500 euro in contanti in diverse tranche, incontrando i truffatori in luoghi da essi di volta in volta indicati.
Un altro caso sempre a Castel Ivano, riguarda una truffa perpetrata on-line per l’acquisto di una lavatrice del costo di 1000 euro. La vittima è un 56enne di Castel Ivano che non ha mai ricevuto la merce. Le indagini dei Carabinieri hanno permesso di denunciare una pregiudicata italiana di 33 anni residente in Veneto.
Ancora, a Borgo Valsugana, un italiano di 48 anni ha perso 350 euro acquistando su Facebook degli abiti sportivi che non ha mai ricevuto. I Carabinieri sono risaliti al responsabile della truffa, un pregiudicato di 42 anni residente in Toscana.
Un altro pregiudicato italiano di 28 anni residente nel tarantino è stato responsabile di una truffa on-line ai danni di un 30enne di Pergine, che tramite Postepay gli aveva pagato 300 euro per l’acquisto di un robot da cucina che poi non è mai stato consegnato.
Ed infine a Levico Terme i Carabinieri hanno scoperto un truffatore 40enne che aveva pubblicato su un sito on-line un annuncio di un tablet di ultima generazione, incassando dalla vittima 25enne, un cittadino di Levico, un bonifico di 700 euro senza mai spedire la merce.
Per tutti gli indagati vige la presunzione di innocenza fino a quando la loro colpevolezza non sarà accertata con sentenza irrevocabile.
I Carabinieri invitano i cittadini a prestare molta attenzione prima di procedere al pagamento e denunciare immediatamente al più vicino comando dell’Arma eventuali truffe subite o anche situazioni sospette.