Costi fuori controllo, il noto ristorante Cluny chiude. Il proprietario: “Chiudo dopo 23 anni, grazie a tutti”
Nacque negli anni ‘60 grazie ad una iniziativa di uno storico personaggio di Lavarone, Giuseppe (detto Pino) Ullo, che riuscì a portare nel locale concerti e personaggi dello spettacolo. Tra questi anche Nilla Pizzi, vincitrice di due festival di Sanremo
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FOLGARIA. Chiuderà a breve il Cluny, notissimo ristorante-pizzeria posizionato nella piana dell'Elbele, ad un chilometro da Carbonare, nel Comune di Folgaria. Un pezzo di storia dell'altopiano e del Trentino che va in soffitta.Il titolare Tullio Leali (ma da tutti conosciuto come Giorgio), parla con il magone: la sua voce è fioca e commossa, e ascoltandolo si capisce il dolore per una scelta dettata dalle circostanze ed il rimpianto di come saerbbe potuta invece andare.
Abitano, tra le mura di questa struttura, quarant'anni di vita degli altipiani. Il Cluny è nato grazie ad una iniziativa di uno storico personaggio di Lavarone, Giuseppe (detto Pino) Ullo, che riuscì a portare nel locale concerti e personaggi dello spettacolo. Tra questi anche Nilla Pizzi, vincitrice di due festival di Sanremo. Ad Ullo subentrò poi una società, la Oro sas, composta da Massimo Osele, Ciro Rech e Ivo Osele.
Furono quindi i tempi della gloria e dei meeting. In quegli anni il locale era diventato un punto di riferimento soprattutto nei fine settimana. Ed ecco arrivare in punta dei piedi Giorgio Leali, la moglie Maria Teresa e i loro tre figli (insieme nella foto).
«Ho gestito il Cluny per 23 anni. I miei figli si sono inseriti nel tessuto sociale dell'Alpe Cimbra. All'inizio è stato difficile ambientarsi, vivere la realtà di montagna presuppone conoscenza e cultura di una terra, ma a poco a poco abbiamo cominciato ad ingranare ed il locale funzionava. Ricordo con particolare nostalgia le feste della sportiva, organizzate da Maurone Marzari. Erano l'apoteosi di una stagione, la bellezza di una Comunità che si sentiva unità. Poi, il tempo ha limato i gusti della gente, e il vento del mutamento sociale ha portato altre scelte».
Il locale, per la sua ampiezza, nei tempi d'oro era adatto ad ospitare kermesse importanti, tra le quali sfilate di macchine d'epoca, di Ferrari, di Vespe, di Api. Inoltre, il Cluny è stato il primo locale in Trentino ad ospitare l'allora nastro nascente della Lega Nord, quell'Umberto Bossi che al ristorante tenne un summit nazionale del Carroccio. Furono centinaia, in quell'occasione, le persone accorse. E ancora tanti altri furono gli incontri, i dibattiti politici e le esibizioni di complessi musicali. Pagine e pagine di storia, in un legame diretto con la Comunità, che nel Cluny aveva in fondo un punto di riferimento.
«Siamo in una zona di mezzo, nell'Oltresommo, che spesso è dimenticata e sicuramente non ha servizi adeguati. Ma i costi sono diventati insostenibili», borbotta tristemente Giorgio, che nella comunità si era molto inserito, soprattutto sul fronte dello sport.
«Il volontariato è una cultura ed un dovere - spiega -, ognuno di noi deve donare qualcosa alla comunità. Amo lo sport e da anni seguo il settore giovanile calcistico della Polisportiva Cimbra. Continuerò in questa attività che è una mia passione».
Il Cluny è stato un treno fatto da tanti vagoni, e ora il capostazione ha appeso il cappello in sala d'attesa. «Ringrazio i tanti clienti che in questi anni ci hanno dimostrato tanto affetto. Ho nostalgia dei loro visi, dei loro sguardi e della loro compagnia», dice Giorgio, mentre saluta con cordialità alcuni ospiti.