Jessica Caumo e la cagnolina Kim, coppia vincente dell'agility dog
La trentaquattrenne di Torcegno ha una grande passione per i cani e da qualche tempo sta raccogliendo successi in una disciplina nella quale sono fondamentali l'intesa e l'empatia fra l'essere umano e l'amico a quattro zampe. «Ci vuole molto tempo ma per noi allenarci è prima di tutto un gioco e un divertimento»
AMICI Voglia di un gatto? Ecco le dieci regole d'oro
INFANZIA I cani amici dei bambini
SEGNALI I gatti ci parlano così Ecco come capirli
TORCEGNO. I cani sono la sua grande passione. Fin da piccola. Una passione trasmessa dai nonni Fiorello, quello materno, e Gioacchino. Un amore per gli animali che Jessica Caumo ha sempre portato con sé e che da qualche tempo l'ha vista cimentarsi nella disciplina sportiva dell'agility dog, aperta a tutti i nostri amici a quattro zampe che affrontano diversi ostacoli allo scopo di evidenziare il piacere e l'agilità dell'animale nel collaborare con il suo padrone o conduttore.
Una disciplina che implica un'intesa perfetta dove i partecipanti devono possedere gli elementi di base dell'educazione e dell'obbedienza. Tra qualche giorno Jessica compie 34 anni, vive a Torcegno e lavora come HR Businnes Partner, ovvero referente delle risorse umane, per una multinazionale con sede a Borgo Valsugana.
Ama così tanto i suoi cani che compaiono anche nel suo album di nozze. «Non potrebbe essere altrimenti - ci racconta -, quando mio marito Lucio ha accettato di sposarmi ha detto sì anche alla mia grande passione, che ben presto e senza forzature è diventata anche un po' la sua». Il primo cane entra nella sua vita a soli due anni. Si chiamava Rolly, regalato da nonno Gioacchino, un cucciolo di pastore maremmano.
Per 11 anni i due sono stati inseparabili, un rapporto così forte, sano e sincero che fa venire in mente la storia di Belle e Sebastien. Come racconta anche sul bollettino comunale di Torcegno, «Rolly è stato il mio compagno di giochi, il mio eroe. Quando era sdraiato, era grande come un divano a due posti che i nonni avevano in cucina, e io adoravo sdraiarmi accanto, gli abbracciavo il collo e appoggiavo la mia testa sopra la sua. Quando è morto gli ho dedicato una poesia che la mia professoressa delle medie ha portato ad un concorso arrivando seconda. L'ho scritta in Svizzera dove mi hanno mandato i miei genitori dopo la sua morte».
Durante l'adolescenza Jessica conosce anche Michele Dallapiccola, il veterinario di famiglia. Una amicizia che la porta, in occasione delle recenti elezioni provinciali, a candidarsi con lui nella lista di Casa Autonomia.eu. Dopo Rolly arriva Laila e, tredici anni fa, entra nella sua vita Maya, un Australian Shepard, figlia di Laila a cui, due anni fa, si aggiunge pure Kim "la pazza". Ed è proprio con lei che Jessica decide di avviare un percorso di addestramento che la porta, passo dopo passo, a scoprire l'agility dog.
«Una disciplina che necessita di molto tempo ed esercizio e dove ciò che più conta è la conoscenza reciproca tra cane e conduttore, una relazione che va costruita nel tempo sulla base di una reciproca fiducia e comprensione».
Ogni competizione prevede l'esecuzione di due percorsi e viene valutata su tre livelli: agility, jumping e combinata. Quest'ultima è determinata dalla valutazione combinata dei primi due livelli. E i risultati per Jessica e Kim non sono tardati ad arrivare: terze in combinata nella loro prima gara svoltasi a Zevio e sempre terze in agility nella loro seconda gara svoltasi a Semonzo.
Allenarsi per Jessica e Kim è prima di tutto un gioco e un divertimento. A Kim basta sentire un comando o un "andiamo" per drizzare le orecchie ed essere pronta a partire ad allenarsi o gareggiare. Praticando questo sport Jessica ha fatto tante amicizie. Ma il suo primo fan e sostenitore è il marito Lucio, è stato lui che l'ha spronata a buttarsi in questa disciplina sportiva cinofila. È sempre al fianco con Kim e Maya. Come disse Antonio De Curtis, in arte Totò: «Il cane è quella cosa a metà strada tra un angelo e un bambino».