Politica / Il caso

Le deputate del Pd Sara Ferrari e Rachele Scarpa: “Salvini risponda su diga del Vanoi”

"Non avendo ricevuto alcuna risposta in nove mesi dal ministro dell'ambiente Pichetto Fratin, questa volta ci rivolgiamo direttamente a Salvini, augurandoci che il leader leghista sappia decidere per il bene dei cittadini e dei territori nella diatriba tra i suoi due governatori” spiegano le due parlamentari

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ROMA. La deputata del Pd eletta in Trentino, Sara Ferrari, insieme alla deputata democratica eletta in Veneto, Rachele Scarpa, presentano un'interrogazione urgente al ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, sul caso della diga del Vanoi.

"Da ottobre 2023 attendiamo risposte dal ministero dell'ambiente, che abbiamo interrogato sulle intenzioni del governo rispetto ad un'opera che ha enormi criticità ambientali e che nessuno in Provincia autonoma di Trento vuole, come anche il Pd bellunese avversa, ma che il governatore Zaia e il consorzio di bonifica del Brenta si ostinano a portare avanti" accusano le deputate dem”.

"Il governo - aggiungono - non può ignorare che un'opera con enormi criticità dal punto di vista ambientale, paesaggistico, geologico, idraulico, climalterante, viene sostenuta fattivamente dal presidente di una regione, pur essendo prevista quasi interamente sul territorio di un'altra. La Provincia autonoma di Trento si è detta contraria in tutte le sedi istituzionali, sia in consiglio provinciale, su iniziativa del Pd ma trasversalmente a tutti i partiti, sia attraverso atti ufficiali della Giunta, che ieri ha diffidato la regione Veneto e il Ministero dell'ambiente a proseguire qualsiasi tipo di iniziativa che vada a ledere le prerogative esclusive di pianificazione sul proprio territorio dell'autonomia trentina".

"Non avendo ricevuto alcuna risposta in nove mesi dal ministro dell'ambiente Pichetto Fratin, questa volta ci rivolgiamo direttamente al ministro delle infrastrutture Salvini, augurandoci che il leader leghista sappia decidere per il bene dei cittadini e dei territori nella diatriba tra i suoi due governatori: quello veneto Zaia che vuole l'opera e quello Trentino Fugatti che non la vuole", concludono le parlamentari. 

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