Mario Cagol si sdoppia: dalle risate di “Smile” al dramma di “Novecento”
Doppio appuntamento sul palco con l’attore trentino: venerdì 13 dicembre si ride a Samone; sabato 14 lo spettacolo di Baricco a Cembra
Doppio appuntamento sul palco con l’attore trentino: venerdì 13 dicembre si ride a Samone; sabato 14 lo spettacolo di Baricco a Cembra
L’appuntamento è per sabato 7 dicembre all’Auditorium Don Guetti
L'attore trentino porta in scena "Novecento" giovedì 21 novembre al teatreo di Predaia, poi si ride con "Smile", sabato 23 novembre, a Sopramonte
La disperazione dei soldati in trincea porta molti di essi, oltre agli episodi di autolesionismo per poter essere rimandati a casa, a togliersi la vita. Gli alti comandi, non potendo punire i morti, minacciano di punire le famiglie dei soldati suicidi. All’esterno si esalta invece l’eroismo. Fino all’arrivo dei gas.
L’attore trentino porta in scena i suoi cavalli di battaglia sabato 16 novembre alla Sala dei congressi di Molveno
Alla fine del giugno 1915 le battaglie scatenate dall’esercito italiano portano alla luce l’impreparazione del regno, anche a livello sanitario. Sul Carso un’epidemia di colera riempie gli ospedali. Le condizioni nelle trincee al fronte sono tragiche, amplificate dallo shock dei bombardamenti.
L’appuntamento è per sabato 9 novembre al teatro "Ermanno Fattore"
Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.
A Trento i giornali agonizzano, stretti tra la censura e la tragedia della guerra. A occupare sempre più spazio sono gli elenchi dei caduti al fronte. Alcide Degasperi, consigliere comunale, e il vice podestà Giuseppe Menestrina prendono il treno diretto a Innsbruck. L’obiettivo: invocare provvedimenti a tutela della popolazione trentina, mentre ai confini meridionali si ammassano le truppe dei due eserciti. Si apre il fronte italiano.
Bastano poche settimane per conoscere la realtà della guerra. La sofferenza è quotidiana. L’orrore è ovunque. I giornali lo raccontano ma l’impeto patriottico non ne risente. Nel Regno d’Italia, la retorica della “guerra italiana” per i fratelli delle terre irredente fa molta presa, persone sui giovani studenti.