Il Trentino nella Grande Guerra: le liste dei caduti
L'appello alla pace del papa passa inosservato, la voce dei cannoni è troppo forte. In Trentino i giornali cominciano a pubblicare le liste dei caduti, con i nomi dei "nostri morti".
L'appello alla pace del papa passa inosservato, la voce dei cannoni è troppo forte. In Trentino i giornali cominciano a pubblicare le liste dei caduti, con i nomi dei "nostri morti".
La guerra diventa una guerra di trincea, e i massacri si susseguono. In Italia le manifestazione a favore della guerra contro l’Austria sono quasi quotidiane. Cesare Battisti è uno dei protagonisti di quelle giornate.
L’Italia, in gran segreto, ha intavolato negoziati con i paesi dell’Intesa. Dalla proclamata neutralità, si prepara la guerra contro l’alleato austriaco. In Trentino, la pubblicazione di una lettera dal fronte fa grande scalpore, mentre la lista dei caduti si allunga.
Lo spettacolo di Mario Cagol è in programma sabato 25 maggio
L’Austria non nutre grande fiducia nell’alleato italiano. L’ufficio informazioni militari di Roma ha organizzato una cellula in Trentino, affidata a Tullio Marchetti, di Bolbeno. Il levicense Giuseppe Colpi ne sarà protagonista.
La guerra infuria in Europa, gli uomini tra i 16 e i 50 anni sono al fronte, mentre l’Italia fa i conti con una disoccupazione crescente. In Trentino, come altrove, si dibatte sulla neutralità italiana, criticata dagli “energumeni della parola”. Tra le voci più sonore, quella della fazione che si batte per la “redenzione”, la liberazione dal giogo austriaco.
I successi francesi, che hanno fermato i tedeschi sulla Marna, spingono Roma verso l’ingresso nel conflitto. Non al fianco degli alleati della Triplice, ma contro di essi, e contro l’Austria in particolare. Nessuno sembra rendersi conto di cosa è diventata la guerra moderna, una guerra di logoramento che divora senza sosta materiali, mezzi e, soprattutto, vite umane.
Da Milano, Cesare Battisti scrive al collega giornalista Benito Mussolini, conosciuto ai tempi del soggiorno trentino di quest’ultimo. Battisti difende la causa di Trento irredenta e difende le ragioni di un conflitto italo-austriaco; ricorda al futuro duce la mobilitazione di tanti trentini mandati al fronte da Vienna. I contadini trentini, scrive, non seguono più i capoccia clericali, quelli sì austriacanti.
Per la prima volta dallo scoppio delle ostilità, in Austria si parla di guerra contro l’Italia. A Trento si prega, la Vergine dei Dolori viene portata in processione lungo le vie della città, mentre continuano ad arrivare le liste dei caduti al fronte. E le testimonianze, terribili.
Lo spettacolo di Mario Cagol è in programma sabato 20 aprile